Sparatoria a Reggio Calabria, un morto

REGGIO CALABRIA È da poco passato mezzogiorno e mezzo nella centralissima e trafficata via Pio XI quando una serie di colpi di pistola rompono l’afosa routine di fine agosto a Reggio Calabria. A terra rimane il trentottenne polacco Rafal Stojek, freddato da tre colpi che un killer ancora anonimo gli ha sparato contro prima di dileguarsi, senza – a quanto pare – lasciare traccia. L’omicidio è avvenuto sull’uscio del palazzo in cui abitava la vittima. Per gli abitanti del quartiere, è una faccia conosciuta – un manovale, un lavoratore, dicono i vicini assiepati attorno ai cordoni che la polizia ha steso per delimitare il luogo dell’omicidio – così come lo sono il figlio di dieci anni e la moglie, che sotto casa, a pochi passi dal portone ha trovato il marito in un lago di sangue, che il telo bianco che gli uomini della scientifica gli hanno steso addosso non è riuscito a coprire. Poco o nulla filtra allo stato sulla dinamica del delitto. Chi c’era, racconta di un sonoro alterco, o almeno di quello che tale è sembrato a giudicare dai toni ascoltati da dietro persiane e finestre. A rivelare qualche particolare in più – ipotizzano gli investigatori della squadra mobile della Polizia, immediatamente giunti sul posto insieme al magistrato di turno, il pm Sara Amerio – oltre alle testimonianze di vicini e passanti, potrebbe essere il nastro delle telecamere di sorveglianza del centro scommesse Passion 365, di fronte al quale il killer ha sorpreso Stojek. Dopo aver tentato invano di contattare il titolare, gli investigatori hanno ordinato ai vigili del fuoco di sfondare serranda e vetrata per acquisire nel più breve tempo possibile il nastro che potrebbe rivelare il volto del killer. La squadra mobile sta ricostruendo il giro delle conoscenze e delle frequentazioni di Stojek nel tentativo di identificare l’assassino. Un dato certo è che chi ha attesto Stojek sotto casa aveva una questione pendente con lui che ha portato alla lite al culmine della quale si è verificato l’omicidio. Nessun dubbio, inoltre, sulla volontà omicida di chi ha sparato, vista la reiterazione dei colpi di pistola, che hanno raggiunto la vittima al torace. 

Alessia Candito