VIBO VALENTIA Le sorprese non mancano e, se non si trattasse di questioni decisive per il futuro di un territorio in ginocchio, ci sarebbe anche da ridere. Dopo le polemiche innescate dall’alleanza trasversale che, per le elezioni provinciali del prossimo 28 settembre, ha partorito una lista composta da pezzi di centrodestra e di centrosinistra, a dover fare conti con una grana interna è lo schieramento che corre sotto il simbolo ufficiale del Pd. Nella lista guidata dal sindaco di Maierato, Sergio Rizzo, ispirata dall’area ex cuperliana che fa riferimento al deputato Bruno Censore, figura un incandidabile. Si tratta di Salvatore Vallone, di Mileto, per il quale ieri la Prefettura ha chiesto la surroga in virtù dei due gradi di giudizio in cui il consigliere è stato dichiarato incandidabile a seguito dello scioglimento per infiltrazioni mafiose dell’amministrazione comunale di cui faceva parte. Vallone – che poi è stato rieletto nella lista guidata dall’attuale sindaco Crupi (area Renzi) – secondo la Prefettura, che agisce sulla scorta delle determinazioni dell’Avvocatura dello Stato, va dichiarato decaduto perché la sentenza d’appello sulla sua incandidabilità sarebbe divenuta definitiva. Non è dello stesso avviso, però, il legale di fiducia del consigliere comunale miletese, Nazzareno Latassa, che sostiene di non aver mai ricevuto notifica della sentenza e che quindi ci sarebbero ancora i margini per ricorrere in Cassazione. La questione è più che mai controversa, ma se il consiglio comunale dichiarerà la decadenza prima della data delle elezioni, difficilmente Vallone potrà rimanere in lista come aspirante consigliere provinciale.
Sergio Pelaia
s.pelaia@corrierecal.it
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