In Calabria il record di insegnanti "riservisti"

Le scuole riaprono e le polemiche si rigenerano, soprattutto in Calabria dove permane il record dei cosiddetti “riservisti”, vale a dire gli insegnanti immessi nei posti riservati dalla “legge 104” per le invalidità. Tale norma consente l’assegnazione di incarichi vicini al luogo di residenza per chi è invalido o ha a carico congiunti in situazione di bisogno. Un beneficio, dunque, che permette di “scalare” le vette della classifica ed avere la precedenza rispetto a coloro che si trovano tra i primi posti della graduatoria. In certe classi di concorso, è stato destinato ai riservisti il 50% dei posti per le immissioni in ruolo. Qualcuno dice troppi, visto che la legge in materia di riserve dice che «a tale personale va attribuito fino ad un massimo del 50% dei posti destinati alle nomine in ruolo» (il che significa che non obbligatoriamente deve andare il 50%).
Un sistema forse sbagliato che va a discapito di chi per anni ha fatto sacrifici ed ha accumulato punti su punti e poi si vede superato da chi non ne ha nemmeno la metà, con tutto il rispetto per chi è veramente affetto da patologia.
Desta sospetto il fatto che anche quest’anno la Calabria è al primo posto per il numero di docenti in possesso di riserva con beneficio della “legge 104”. Nonostante le varie denunce l’elenco continua ad essere esageratamente lungo, e a crescere. All’interno della regione, Reggio Calabria ottiene il primato di insegnanti invalidi, rispetto alle altre province.
Altro record a Cosenza dove si segnala il caso dei professori di Educazione fisica: un gran numero di loro, è in possesso di riserva. Assieme ai docenti di Lettere risultano le classi di concorso dove converge il maggior numero di invalidi che, il più delle volte, insegnano anche sostegno.