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«Nella provincia di Crotone tagliate 69 cattedre»

CROTONE «Sono giorni frenetici, quelli che precedono le convocazioni per gli incarichi a tempo determinato nella scuola. Ancor più oggi, che assistiamo impotenti a spietati tagli negli organici e che…

Pubblicato il: 24/09/2014 – 15:13
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«Nella provincia di Crotone tagliate 69 cattedre»

CROTONE «Sono giorni frenetici, quelli che precedono le convocazioni per gli incarichi a tempo determinato nella scuola. Ancor più oggi, che assistiamo impotenti a spietati tagli negli organici e che hanno visto la provincia di Crotone, protagonista di un decurtamento di 69 cattedre». È quanto scrivono, in una nota, i precari della scuola di Crotone. «Nonostante la delibera 34 dell’1 aprile 2014 che obbliga al mantenimento dell’organico di diritto per i corsi serali, con tale disposizione, – aggiungono – sono state soppresse tutte le classi prime come risulta dagli organici di diritto delle singole scuole (n 1 Sirio Itis Donegani, n 1 Itc Polo di Cutro, n 1 Ipa Polo di Cutro, n 1 Ipssar Le Castella-Polo di Cutro, n 1 Ipssar ”Gangale” Cirò Marina, n1 Sirio Itcg “Gangale” Cirò Marina, n 1 IIS Cotronei, n 1 Ipsia Petilia Policastro, n 1 Serale Ipsct (Verzino). Se ne deduce che oltre alla soppressione di circa 20 cattedre, si è negato il diritto allo studio di 270 discenti e di altri ancora i quali, per legge fino al 15 ottobre hanno la possibilità di iscriversi ai corsi serali. Infatti attualmente tale numero, in alcune realtà, sta aumentando vorticosamente (V. Petilia Policastro – serale legno, ad oggi 140 iscritti). In breve, non solo disatteso e ignorato l’articolo 4 della Costituzione (la Repubblica riconosce a tutti i cittadini il diritto al lavoro e promuove le condizioni che rendano effettivo questo diritto) ma principalmente negato, è uno dei diritti fondamentali ed inalienabili della persona: il diritto allo studio». A nulla è servita la rilevazione del servizio statistico del Miur, che nel 2013 ha attuato un monitoraggio sulla dispersione e che ha evidenziato che il “rischio di abbandono” è prevalentemente diffuso nelle aree del Mezzogiorno, in cui sono maggiormente diffuse situazioni di disagio economico e sociale. La situazione dei corsi serali sta degenerando ed è ulteriormente aggravata dalla diminuzione delle ore settimanali di laboratorio, disattendendo le aspettative di riqualificazione lavorativa dei discentii. Alla situazione dei corsi serali si aggiungono ancora, gli ulteriori tagli effettuati a scapito degli strumenti musicali nella scuola superiore di primo grado, tali da ispirare articoli sulla «eutanasia dello strumento nelle scuole del crotonese. Ancora denunciamo adeguamenti ingiustificati negli organici con variazioni di classi di concorso in netto contrasto con le competenze del personale impiegato. Ciò non solo causa la mortificazione delle competenze ma genera una dequalificazione dell’apprendimento a danno dei discenti». A questo, scrivono ancora i precari, «si aggiunge la disattenzione dei dirigenti scolastici nell’assegnare ore eccedenti al personale in ruolo prima ancora delle convocazioni per gli incarichi a tempo determinato, ore che, per la legge n 448 del 28 /12/2001, devono andare a completamento cattedra in via prioritaria al personale con contratto a tempo determinato avente diritto al completamento di orario. Se poi qualcuno contesta sottolineando che dal decreto interministeriale sulle dotazioni organiche, risulta che non vi sono stati tagli. Da una tabella risulta che in Calabria c’è una differenza nell’organico di diritto, di meno 183 rispetto a quelle dello scorso anno e decine e decine di posti persi nell’organico di fatto. Naturalmente i tagli sono stati effettuati maggiormente nelle regioni del mezzogiorno mentre in quelle del Nord, vi è stato un notevole incremento. Il Comitato evidenzia una disattenzione ai bisogni territoriali che avrebbe dovuto rimettere in discussione la ripartizione degli organici regionali come già evidenziato dal Tar e dal CdS nel 2013, i quali hanno giudicato illegittime le motivazioni, bocciando i tagli attuati in zone dove è più alto il tasso di dispersione scolastica. Oggi a gran voce, noi del comitato denunciamo una situazione scolastica provinciale “borderline” o come dicono efficacemente i nostri amici francesi au bord de la ruine».

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