Slitta il vertice Guerini-Magorno-Oliverio
Slitta di oltre un paio d’ore, dalle 14,30 alle 18, il vertice romano convocato da Lorenzo Guerini per decidere di liste e apparentamenti in vista delle elezioni regionali del 23 novembre. Guerini in…

Slitta di oltre un paio d’ore, dalle 14,30 alle 18, il vertice romano convocato da Lorenzo Guerini per decidere di liste e apparentamenti in vista delle elezioni regionali del 23 novembre. Guerini incontrerà Ernesto Magorno e Mario Oliverio al Nazareno ma prima deve concludere alcuni incontri non previsti e si fa presta ad immaginare che si tratta di ricevere i luogotenenti del Nuovo centrodestra, Gaetano Quagliarello, e dell’Udc, Lorenzo Cesa. Questi, reduci dall’intesa appena raggiunta che prevede gruppi unici in Parlamento e liste unitarie alle prossime regionali in alleanza con il centrosinistra, pretendono che non vi siano deroghe in Calabria, come invece si era impegnato a fare lo stesso Guerini.
Ora si tratta di comunicarlo, però, a Mario Oliverio che di ospitare nella sua coalizione il nuovo centrodestra e, soprattutto i fratelli Tonino e Pino Gentile, non ne ha nessuna voglia ed anzi minaccia le barricate rispetto ad un’eventuale diktat romano. Una situazione, questa, che sta scatenando le voci più disparate ed è oggetto dei capannelli che in queste ore si possono osservare alla Camera dove, in attesa degli eventi, si è barricato lo stesso Mario Oliverio appena giunto da Lamezia Terme. La linea scelta dal candidato designato e dal segretario regionale Magorno, è quella del più assoluto riserbo. Prima di incontrare Guerini non sono disposti neanche a dirti che ora è. Il che, messo a confronto con la grande loquacità dei giorni scorsi, fa ben comprendere la gravità del momento.
Si scatenano, invece, i supporter di Oliverio e Magorno che, paradossalmente, si ritrovano in larga parte uniti nel dichiararsi contrari all’apertura della coalizione alla lista ufficiale di Alfano e Gentile. Non manca chi spinge per una raccolta di firme da inviare a Matteo Renzi per spiegare che una simile richiesta è innaturale, i calabresi non la capirebbero e si rischia di essere puniti da un elettorato stanco e sconvolto dopo la parentesi del “Modello Reggio” che Scopelliti ha realizzato con il concorso determinante del Nuovo Centrodestra e dell’Udc.
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