LAMEZIA TERME La candidatura a governatore di Nico D’Ascola, alla testa del nuovo polo centrista Ncd-Udc, è certa. Ma non tutti, all’interno dei due partiti, esultano per l’investitura del penalista reggino. Tra i malpancisti ci sarebbe soprattutto la deputata alfaniana (chissà per quanto ancora) Rosanna Scopelliti. Lei, probabilmente, avrebbe preferito un altro “condottiero” per “Alternativa Popolari per la Calabria”. Uno che conosce bene: Aldo Pecora. Il leader del movimento “Ammazzateci tutti”, nato all’indomani dell’assassinio del vicepresidente del consiglio regionale Franco Fortugno, era in cima ai desideri della parlamentare scelta come capolista calabrese di Ncd alle politiche del 2013.
Il suo pressing, però, si sarebbe infranto sul niet del coordinatore regionale del partito, Tonino Gentile, fermo nella sua decisione di puntare su D’Ascola. Un “no” che la Scopelliti non avrebbe preso per niente bene. Al punto di portare le sue rimostranze direttamente al segretario del Nuovo centrodestra, Angelino Alfano. Ma anche da parte del ministro dell’Interno non sarebbero arrivate aperture decisive in grado di far cambiare idea a Gentile e di lanciare Pecora nell’agone politico calabrese con un ruolo di primo piano.
La reazione della Scopelliti non si è fatta attendere. E infatti ieri ha lanciato il suo anatema nei confronti della segreteria regionale: «O ci sarà un intervento in prima persona di Angelino Alfano, o in mano a questo gruppo dirigente l’esperienza di Ncd, a partire dalla regione dove era più forte, si avvierà presto ai titoli di coda». Una dichiarazione secca che, ufficialmente, nasce dalla mancata costruzione «di una nuova area moderata» in Calabria, ma che assume tutta un altro significato alla luce di questa nuova indiscrezione. La deputata va giù duro contro Gentile, che in tutti questi mesi avrebbe agito «per ripicca» nei confronti dell’ex governatore Scopelliti, «colpevole di non aver “promosso” prima delle dimissioni il fratello assessore (Pino, ndr) alla vicepresidenza della giunta». Responsabilità precise per le quali la Scopelliti ha chiesto le dimissioni di Gentile e di quelli che gli avrebbero dato «carta bianca» in Calabria, come il coordinatore nazionale Gaetano Quagliariello. La frattura con Ncd e la sua nomenclatura sembra ormai insanabile, con voci sempre più insistenti che danno la Scopelliti sempre più vicina a Forza Italia e Wanda Ferro.
LA DISCESA IN CAMPO DI PECORA
Che il giovane attivista di Polistena sia interessato alle cose politiche regionali è cosa nota. Pochi mesi fa è stato proprio lui ad annunciare la discesa in campo di “Ammazzateci tutti” in occasione delle regionali del 23 novembre. «È evidente – spiegava Pecora – che il Sud e la Calabria sono attraversati da una drammatica emergenza etica e sociale; i calabresi non possono più voltarsi dall’altra parte, e noi giovani stiamo costruendo con la società civile un’alternativa credibile, facendo nostro il monito di Papa Francesco per l’impegno in politica delle nuove generazioni. Questa terra può è deve trovare dentro se stessa il coraggio di liberarsi dal male».
Un progetto ancora in piedi, quello del movimento antimafia. Ma il suo leader non sarà il candidato governatore del terzo polo.
Pietro Bellantoni
p.bellantoni@corrierecal.it
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