FALLARA | L'ex sindaco? Un maldestro economista
Pessimo amministratore e, a dir poco, disinvolto politico, Peppe Scopelliti. Ma anche maldestro economista, fatto grave per uno che fino a qualche mese addietro si fregiava del titolo di docente univ…

Pessimo amministratore e, a dir poco, disinvolto politico, Peppe Scopelliti. Ma anche maldestro economista, fatto grave per uno che fino a qualche mese addietro si fregiava del titolo di docente universitario a contratto in materia di Economia degli enti locali. In sentenza, infatti, trova spazio anche la riproposizione di una cospicua parte dell’interrogatorio reso da Scopelliti davanti al Tribunale. Si evincono due cose: la rovinosa arrampicata sugli specchi dell’imputato Scopelliti, incapace di spiegare anche a se stesso la formuletta del «potevo non sapere»; la difficoltà a reggere un qualsiasi confronto quando si ritrova nell’impossibilità di evitarlo. Leggiamo in sentenza: «A conclusione del suo lungo esame (rectius: vero proprio monologo per alcuni tratti) ha insistito sul fatto che nessuno gli aveva mai rappresentato l’esistenza di problemi relativi alle falsità dei bilanci posti in essere dalla dott.ssa Fallara, né egli aveva mai percepito segnali d’allarme in relazione alle alterazioni del bilancio da parte della dott.ssa Fallara, precisando che le uniche problematiche che erano emerse erano quelle legate al carattere “spigoloso” della dirigente. Si riporta, pertanto, la parte finale dell’esame dell’imputato in quanto particolarmente significativa in relazione ai fatti contestati nei capi di imputazione:
P.M. –. … di alcune, invece, situazioni problematiche specifiche che erano state sollevate. Lei ha detto è stata fatta sempre un’opposizione molto forte, ma era opposizione generica, di carattere politico. Io le volevo, diciamo, ricordare che, invece, in alcune situazioni, sono state, invece, sollevate delle, diciamo, delle critiche tecniche abbastanza precise sulla tematica del bilancio, che venivano discusse. Lei si era posto questo problema? Ne ha poi discusso con la sua… con la sua Giunta, con i suoi dirigenti, oppure ha ritenuto di non doverne tenere conto? Questo…
IMPUTATO SCOPELLITI –. No, perché per me era soltanto un contesto di un dibattito politico che si esauriva all’interno di quello che era il dato del Consiglio Comunale, dove storicamente la maggioranza dice che il bilancio è il più bello in ordine, il più utile e funzionale agli obiettivi della città, i sogni della comunità e la minoranza dice l’opposto e cerca di inserire qualsiasi elemento di novità. E poi io so che gli avanzi…
PRESIDENTE –. Ma che… su questi elementi di novità si può fare un po’ un approfondimento?
IMPUTATO SCOPELLITI –. Ma mi sembra…
PRESIDENTE –. Perché se si dice vengono… sono state utilizzate queste somme, ancorché vincolate, eccetera, eccetera, non si può fare una verifica? In genere… IMPUTATO SCOPELLITI –. Certo, se ci sono… ma rib… ma ribadisco…
PRESIDENTE –. … dovrebbe essere questo, prima di arrivare all’approvazione, bisogna…
IMPUTATO SCOPELLITI –. Presidente, ribadisco che al di là del dibattito e della sterile polemica politica, che è… e comunque dura dieci, dodici in aula… in aula, se ci sono dei problemi, ci sono anche gli organi tecnici competenti, come il Segretario Generale, che di fronte a una dichiarazione del genere, prende atto e dice: “Fermiamoci un attimo, sospendiamo”. Tante volte si è sospeso il Consiglio per qualsiasi norma, per qualsiasi chiarimento, per qualsiasi articolo dello Statuto, per interpretazione, quindi non c’è alcuna difficoltà, ma di fronte a queste cose, io credo francamente…
P.M. –. E la mia… diciamo, ecco, la mia sollecitazione era quella di, insomma, di ricordarle che, magari, molte delle questioni che poi sono esplose con questa ispezione, eccetera, erano però state portate all’attenzione in sede di Consiglio Comunale. Poi, a prescindere dalla circostanza che i testi che sono stati sentiti in questo dibattimento hanno riferito di aver parlato personalmente con Lei della situazione.
IMPUTATO SCOPELLITI –. Questo?
P.M. –. Il teste… il teste Romeo ha riferito, consigliere Romeo, ha riferito di aver parlato in qualche circostanza con Lei della situazione che cominciava a esplodere a Reggio Calabria. IMPUTATO SCOPELLITI –. Guardi, questa di Romeo mi sembra… mi sembra … che sia una persona che abbia… che non abbia neanche un titolo di studio, di una laurea per essere competente per potere entrare nel merito. P.M. –. Questo Lei non lo può dire, perché Lei ha la laurea in?
IMPUTATO SCOPELLITI –. No, io dico…
P.M. –. Lei è laureato?
IMPUTATO SCOPELLITI –. Sì, certo, sono laureato, ma dico questo è un consigliere…
P.M. –. E in quale specializzazione?
IMPUTATO SCOPELLITI –. In economia.
P.M. –. In economia, quindi allora dovrebbe essere…
IMPUTATO SCOPELLITI –. È un consigliere…
P.M. –. … un esperto di bilancio.
IMPUTATO SCOPELLITI –. … un consigliere… non mi sono specializzato su questo, però, voglio dire, il consigliere Romeo era un consigliere comunale che ti rappresentava, magari, nel corridoio un problema di una… un problema, diciamo, che registrava, ma non di un problema specifico rispetto al bilancio, perché le ribadisco, le buone regole della politica comportano che un gruppo dirigente si presenta ufficialmente dal Sindaco a esporre con tanto di documentazione e di atti ufficiali una difficoltà. Ti sottopongono dei quesiti ai quali tu non ti puoi sottrarre e devi rispondere. Allora, a quel punto uno sì che era al corrente di una problematica, qui stiamo parlando di un dibattito in aula che dura dieci, dodici ore, dove il Sindaco in parte di questo dibattito magari sta nella sua stanza a produrre atti e a cercare di risolvere problematiche e che, magari, non partecipa a tutta la seduta, alla quale seduta partecipano, magari, il dirigente, l’assessore e ci sarà il Segretario Generale, che sono quelli competenti della materia, che quindi si riduce poi a una presenza.
PRESIDENTE –. Quindi, diciamo, avete sottovalutato questi aspetti di critica? Sono stati sottovalutati, oppure ritenuti non importanti?
IMPUTATO SCOPELLITI –. Mh… sono stati…
PRESIDENTE –. Che poi, voglio dire, nel tempo forse se si ricostruisce un po’ la vicenda e si…
IMPUTATO SCOPELLITI –. Ma non penso, Presidente, che questi signori già dal tempo ci fossero gli elementi per valutare ciò che è accaduto nel bilancio 2008 – 2009, non ci sono.
P.M. –. Però io gliel’ho letto.
IMPUTATO SCOPELLITI –. Sì, Lei l’avrà letto, però sono semplici punti critici magari che hanno le amministrazioni, che in ogni Consiglio Comunale ognuno si alza a dire “Attenzione, perché i residui attivi che avete messo sono crediti inesigibili, lo vedrete” e allora, dopo cinque anni, si scopre che erano inesigibili. Se c’è stato qualcuno…
P.M. –. Beh, magari, se l’aveste voi verificato, lo scoprivate cinque anni prima.
IMPUTATO SCOPELLITI –. Ma scusi, ma verificato da parte di chi?
P.M. –. Se loro lo dicono e voi non lo fate, è normale che arrivano gli ispettori.
IMPUTATO SCOPELLITI –. Ma Lei… ma Lei continua a dire sempre, giustamente e correttamente per Lei questa cosa. Chi doveva? Scusi, ci sono i controlli, c’è la Corte dei Conti, ci sono tutti gli aspetti legati alle procedure di legge, chi doveva rilevare che quanto diceva il consigliere Romeo o il consigliere Tal dei Tali era un atto veritiero, che avrebbe provocato dopo tre anni un problema all’amministrazione? Eh, qui stiamo dicendo questo.
P.M. –. Ma se questi rilievi venivano fatti in Consiglio Comunale, in sede di approvazione del bilancio di previsione, o del rendiconto di gestione, allora si poteva, attraverso l’assessore, attraverso il dirigente dell’ufficio finanz iario, attraverso una serie… predisporre una serie di controlli, tant’è vero che anche la Corte dei Conti vi aveva detto più volte che i residui attivi erano stati, diciamo, riportati senza alcuna motivazione, sempre nelle stesse quantità ed erano risalenti ad anni passati. Allora, poiché erano cose che vi diceva la Corte dei Conti, cose che i consiglieri di minoranza vi ribadivano ogni anno in sede di approvazione dei bilanci, ecco, nessuna, diciamo, operazione di rivisitazione avete ritenuto di fare?
IMPUTATO SCOPELLITI –. Le ribadisco che è parte di un dibattito politico che si ripete in ogni costantemente…
P.M. –. Ma questo lo interpreta così Lei, perché qua non mi pare politico se c’è…
IMPUTATO SCOPELLITI –. Ma sì.
P.M. –. … un riferimento specifico.
IMPUTATO SCOPELLITI –. Scusi, però Lei sta dicendo che questi signori avevano una lungimiranza tale a capire, a comprendere che dopo quattro anni saremmo incorsi in un problema legato al bilancio. Io francamente li prenderei come consulenti alla Regione domani mattina, perché non si sa mai che tra dieci anni scopriamo che alla Regione succederà… accadrà un problema.
PRESIDENTE –. Non si riferivano ai quattro anni poi successivi.
IMPUTATO SCOPELLITI –. E sì, Presidente!
PRESIDENTE –. Evidentemente era al momento là dell’approvazione del bilancio, per questo poneva il problema.
IMPUTATO SCOPELLITI –. Sì, ma…
PRESIDENTE –. Voglio dire, ma Lei ha idea se magari questi atti sottostanti al bilancio fossero facilmente consultabili o fossero ostensibili praticamente? Perché lo sa benissimo, perché Lei più di noi era a conoscenza, legge i giornali, sa che c’era una problematica proprio politica su questo punto, perché la minoranza contestava questo fatto. Cioè, noi non abbiamo la possibilità nemmeno di fare una verifica sugli atti. Questo è possibile, si verificava?
IMPUTATO SCOPELLITI –. Presidente, secondo me non esiste.
PRESIDENTE –. No?
IMPUTATO SCOPELLITI –. Il problema qui… io sto dando delle risposte da capo dell’amministrazione. Le vorrei però ricordare che un’amministrazione è fatta da settori e da comparti. Qui la mia risposta è una risposta, diciamo così, da un Sindaco. Certo, ci fosse stato l’assessore, poteva illustrare le problematiche, perché l’assessore ha il rapporto, diciamo così, sulla materia e, magari, poteva esporre il problema, però non c’è e quindi automaticamente non può fornirli questi elementi. Però… però il problema è che rispetto a questo tipo di valutazioni, che sono prettamente di carattere politico, perché mai nessuno ha fatto una denuncia chiara, netta ed evidente con carte alla mano, e io non sarei stato così stupido da non tenere in considerazione un’istanza presentata da un consigliere comunale, o da un gruppo in Consiglio Comunale. Mi sarei fatto carico in prima persona di un disagio, o di un problema manifestato. Quello che rientra nel mero… nel mero dibattito politico, dello scontro dialettico all’interno dell’aula, è riconducibile al fatto che domani sui giornali esce che ognuno dice… dica che il bilancio è un bilancio che non rispecchia i criteri… e così via. È questo consolidato e assodato, purtroppo, perché se qualcuno avesse posto il problema serio all’amministratore, è chiaro che oggi qui però non c’è nessuna testimonianza di qualcuno che dica “Io ho posto questo problema per iscritto, l’ho posto ufficialmente al Sindaco, ho chiesto al Sindaco di prenderne atto… ”
P.M. –. Ma più ufficialmente di un Consiglio Comunale?
IMPUTATO SCOPELLITI –. … non c’è mai stato. P.M. –. Comunque, va beh, comunque no, anche nel 2009, ripeto, ripetono sempre le stesse cose. Il consigliere Zimbalatti…
IMPUTATO SCOPELLITI –. Sì, ma infatti…
P.M. –. … dice che è preoccupato per la situazione economica che risulta nel rendiconto…
IMPUTATO SCOPELLITI –. Certo.
P.M. –. … in primo luogo per il precario stato di salute in cui versano le casse comunali, e ancora per contestare la veridicità sia dei crediti, che definisce non recuperabili e aleatori, sia dei residui attivi e passivi molto elevati e, infine, nell’enorme riduzione degli investimenti. E va bene, insomma, cioè io non perché…
IMPUTATO SCOPELLITI –. Non penso, Dottoressa, che…
P.M. –. … ecco, poi le sue considerazioni… se Lei ritiene “Guardi, per me erano considerazioni che venivano fatte pour parler”, va bene, però volevo semplicemente evidenziare che delle situazioni specifiche venivano… sono state…
IMPUTATO SCOPELLITI –. Sollevate.
P.M. –. … normale dal punto di vista della minoranza, sono state sollevate. Questo era, diciamo, il fine della…
IMPUTATO SCOPELLITI –. Certo…
P.M. –. … di questi atti.
IMPUTATO SCOPELLITI –. Però, Dottoressa, per non rischiare di apparire, diciamo così, contrario a fornire, diciamo così, una risposta. Il Dottore Zimbalatti è un validissimo medico di medicina generale e, quindi, non credo abbia chissà quale grande… è chiaro, sono i ritornelli che tutti in aula costantemente, ripetutamente in ogni aula di Consiglio Comunale di ogni paese sotto i 1000 abitanti, fino a quelli… città… le città metropolitane, continua a dire chi è all’opposizione. È un cliché, è un canovaccio naturale, perché nessuno potrà dire che il bilancio del Comune è il più bello e il più bravo e quindi votare a favore. Tutti votano contro, oppure in alcuni casi si astengono se c’è una sorta di accordo che si può trovare sulle opere pubbliche e quant’altro, si fa un’astensione tecnica, che serve, diciamo così, ma sostanzialmente tutti adottano il criterio del… diciamo così, dell’aula come momento, diciamo, di esercitazione del loro disappunto e del loro… io purtroppo non ho… non ho mai valutato questo tipo di cose, dico purtroppo, ma… cioè… quando Lei stessa dice che la dirigente, o l’assessore alle considerazioni del consigliere replica e dà una risposta, si è esaurito lì il contenzioso che si è creato.
P.M. –. Ma Lei non se l’è posto il problema perché, dice “Ma come noi abbiamo… ”… per dire, poi Lei mi potrà dire ma sono cose tutte… “Abbiamo tanti milioni di disavanzo, per quello che… di avanzo, per come risulta dalla cosa, perché accendiamo un mutuo?” e la sua dirigente le avrà risposto: “Perché è più conveniente”, no? Molte persone, pur avendo i soldi, si comprano la macchina a rate. Dice: “No, guarda, è più conveniente, facciamo così”. Cioè, l’avete… io questo volevo capire, se questi dibattiti c’erano?
IMPUTATO SCOPELLITI –. No, non ricordo questa circostanza, quindi, mi dispiace, non ho avuto, diciamo così… perché, le ripeto, in aula chi interviene… magari c’è gente che interviene per due ore a parlare del bilancio. Diventa difficile seguire tutti, non è mai stato rilevato né da parte del Presidente del Consiglio Comunale, che presiede l’aula, o il vice Presidente che lo sostituisce, né dal Segretario Comunale, né… e quindi Segretario Generale, né dal dirigente, dall’assessore una criticità tale da aprire un dibattito e un confronto all’interno dell’amministrazione, per comprendere che le cose… le dichiarazioni rese a vario titolo dai vari consiglieri comunali fossero rilevanti. Questo è la realtà, poi, per carità, ognuno si può esercitare, diciamo così, nelle dichiarazioni che ritiene più opportuno, però le garantisco che è una prassi consolidata che chi rappresenta la minoranza dice più o meno le stesse cose in ogni aula di Consiglio Comunale, non civico consenso ci sono coloro che fanno le dichiarazioni, le esternazioni e siamo arrivati al Comune, insomma, ad avere momenti, insomma, di… di… di dibattiti accesi su tanti altri punti. Ognuno… poi il giorno dopo, magari, le esigenze di dimostrare anche sulla stampa che ha fatto il suo intervento, ci sono tutta una serie di cose che la politica… di cui la politica, diciamo, si nutre per alcuni aspetti e ognuno si soddisfa come ritiene. Io però non ho mai ritenuto che ci fossero delle criticità tali da immaginare un mio intervento diretto e, quindi, una presa di posizione su queste vicende.
P.M. –. Va bene, non ho altre domande.
PRESIDENTE –. Lei ha detto di aver avuto un rapporto di lunga conoscenza, insomma, con la Fallara e che conosceva, tra l’altro, come persone di grande competenza, con esperienza anche in ambito universitario, non lo so, che avrà avuto incarichi, una docenza, qualcosa. Ma prima di assumere questo incarico che Lei ha conferito, che cosa… ecco, che cosa portava come esperienza specifica la Fallara?
IMPUTATO SCOPELLITI –. La Fallara ha avuto dei contratti di… di… all’università della Calabria di Cosenza, all’università di Messina e all’università di Reggio Calabria, se non vado errato, quindi, aveva comunque un’esperienza maturata…
PRESIDENTE –. Teorica.
IMPUTATO SCOPELLITI –. … teorica.
PRESIDENTE –. Sotto il profilo pratico, ecco, aveva fatto delle esperienze? Lei intanto penso fosse laureata in economia e commercio, immagino?
IMPUTATO SCOPELLITI –. Sì, sì, sì, lei era laureata in economia e commercio.
PRESIDENTE –. E aveva delle esperienze pratiche? Portava con sé nel suo curriculum…
IMPUTATO SCOPELLITI –. Adesso non so se era stata amministratore di qualche… di qualche, diciamo così, di qualche società, avesse avuto esperienze di questa natura.
PRESIDENTE –. Questo non lo ricorda. Sa perché…
IMPUTATO SCOPELLITI –. Sicuramente revisori dei conti di tantissimi enti, era revisore dei conti al Comune di Scilla, era revisore dei conti in altri Comuni, aveva avuto queste esperienze rispetto proprio ai bilanci e alla conoscenza dei bilanci.
PRESIDENTE –. Mh, questo era il…
IMPUTATO SCOPELLITI –. Questo era un elemento.
PRESIDENTE –. … corpo della sua conoscenza. Le chiedo questo perché leggendo la relazione di consulenza, noto che descrivono diversamente la Fallara. Cioè, e questo fatto ci ha molto colpito perché è descritta come una persona assolutamente non competente in materia di contabilità, proprio alla luce dell’esame dei bilanci che descrivono una situazione difforme dalla realtà. E chiaramente noi abbiamo chiesto ai consulenti, insomma, com’era possibile dare questa rappresentazione, subito immaginando degli artifici straordinari, contabili, insomma, degni di persone di grande esperienza. E, invece, quello che è emerso, per lo meno, quello che è il punto di vista rappresentato nella consulenza, poi ripetuto qua in sede di udienza, è che, in effetti, i bilanci fossero fatti anche malamente, cioè fosse quasi evidente notare quelle che erano le difformità, le criticità. Era un bilancio redatto in modo grossolano. Ecco, per questo io le chiedo se Lei… avesse la Fallara una certa esperienza pratica, tanto da poter poi elaborare delle… insomma, delle strategie anche tecniche, tali da rendere, invece, possibile riscontrare in alcuni aspetti le criticità.
IMPUTATO SCOPELLITI –. Ma guardi, le ribadisco, questa era la conoscenza del curriculum della Fallara, che adesso, ovviamente, a distanza di undici anni non posso ricordare, che si sarà arricchita da altro tipo di esperienze. Però, guardi, nel momento in cui un Sindaco decide di sostenere, di chiamare accanto a sé un professionista, non è che fa un atto monocratico e lo firma di suo pugno in maniera unilaterale, cioè fa un atto tutto suo. È un atto che sottopone il curriculum al Segretario Generale, dice al competente burocrate dice: “Voglio nominare la Dottoressa Tizia Tal dei Tali. Questo è il curriculum, verifichi Lei se ci sono le competenze”. Una volta che l’organo amministrativo ti dice che questo è compatibile, tu fai l’atto, quindi questo mi pare, diciamo così, una cosa scontata, perché non è che… poi lo firmo io, però la fase di istruttoria nasce all’interno dell’amministrazione, dei dirigenti competenti, che hanno il compito di verificare i requisiti del soggetto.
E insomma, il povero Scopelliti inciampa, e più volte, su se stesso, ritiene di stracciare l’oppositore Romeo limitandosi a sentenziare che «non ha un titolo di studio» e poi, però si ritrova a dover spiegare al tribunale come mai il non titolato Romeo sapeva che il bilancio comunale era falso e lui, dotato di laurea in Economia e commercio, invece, non se ne era mai accorto…
pa. po.