'NDRINE A MILANO | Gli arresti
Associazione di tipo mafioso, concorso esterno in associazione mafiosa, detenzione e porto abusivo di armi anche importate clandestinamente, intestazione fittizia di beni, reimpiego di denaro di prov…
Associazione di tipo mafioso, concorso esterno in associazione mafiosa, detenzione e porto abusivo di armi anche importate clandestinamente, intestazione fittizia di beni, reimpiego di denaro di provenienza illecita, abuso d’ufficio, favoreggiamento personale, minaccia e danneggiamento mediante incendio: sono questi i reati contestati a vario titolo ai tredici indagati dell’operazione Quadrifoglio per i quali la Dda di Milano ha chiesto e ottenuto l’arresto. Un’istanza accolta dal gip Ferraro, per ordine del quale sono finiti in manette:
Luigi Calogero Addisi, 55 anni, ex consigliere comunale di Rho, imparentato con alcuni esponenti di vertice della cosca Mancuso di Limbadi, originario di San Calogero, in provincia di Vibo Valentia ma residente a Rho;
Fortunato Bartone, 41 anni, originario di Mileto (Vv), residente a Giussano (Mb);
Antonio Denami, 25 anni, originario di Vibo Valentia, già agli arresti domiciliari per estorsione
Antonio Galati, 62 anni, originario di Mileto (Vv), residente a Cabiate (Co), emerso quale esponente apicale dell’omonimo clan, proiezione in territorio lombardo della cosca “Mancuso” di Limbadi;
Fortunato Galati, 36 anni, originario di Vibo Valentia, già detenuto per omicidio;
Giuseppe Galati, 43 anni, originario di Castellana Sicula (Pa), già detenuto per traffico di stupefacenti;
Giuseppe Galati, 35 anni, originario di Vibo Valentia, residente a Cabiate (Co), imprenditore nel settore dei compro-oro, figlio del principale indagato, Antonio Galati;
Franco Monzini, 65 anni, originario di San Benedetto Po (Mn), residente a Milano, imprenditore edile, protagonista di un investimento immobiliare in società occulta con Antonio Galatu, insieme agli indagati Addisi e Vellone;
Salvatore Muscatello, 80 anni, originario di Amato (Cz), già agli arresti domiciliari perchè condannato per associazione mafiosa a seguito del processo “Infinito”, quale capo del locale di ‘ndrangheta di Mariano Comense (Co);
Alberto Pititto, 39 anni, originario di Vibo Valentia, commerciante di automobili a Mariano Comense e Cantù, emerso quale persona a disposizione della “famiglia Muscatello”;
Matteo Rombolà, 27 anni, originario di Seregno (Mb), titolare di un panificio a Mariano Comense, cognato del detenuto Fortunato Galati;
Saverio Sorrentino, 53 anni, originario di Francica (Vv), “braccio destro” di Antonio Galati;
Luigi Vellone, 54 anni, originario di Serra San Bruno (VV), residente a Gessate (MI), imprenditore in diversi settori, protagonista di un investimento immobiliare in società occulta con Antonio Galati, insieme agli indagati Addisi e Monzini.
a.c.