Gli "aiutini" del governo a Ncd
Ormai è un vero e proprio braccio di ferro tra il ministro dei Trasporti, Maurizio Lupi, la “Cabina di regia per la Calabria” e la deputazione calabrese del Partito democratico con in testa il segret…

Ormai è un vero e proprio braccio di ferro tra il ministro dei Trasporti, Maurizio Lupi, la “Cabina di regia per la Calabria” e la deputazione calabrese del Partito democratico con in testa il segretario regionale Ernesto Magorno.
Accade infatti che, alla richiesta di chiarimenti arrivata ieri dal sottosegretario Graziano Delrio – che pure è il delegato di Renzi per il coordinamento dei lavori della Cabina di regia e per le determinazioni che riguardano, in particolare, il porto di Gioia Tauro –, e all’invito a soprassedere ad ogni decisione, il ministro Lupi ha deciso di rispondere con un nuovo strappo: spedendo oggi la terza lettera di nomina con la quale ha designato Giovanni Grimaldi a Commissario straordinario per il porto di Gioia Tauro.
La lettera era rimasta bloccata fino a ieri. Stamattina, infatti, era previsto un nuovo incontro dei parlamentari calabresi con Delrio e di quest’ultimo con Lupi, ma il ministro ha deciso di anticipare ogni incontro disponendo di far partire la nuova nomina.
Il dato singolare è che anche di quest’ultima iniziativa del ministro Lupi nessuno sarebbe stato informato: Delrio giura che è stato tenuto all’oscuro di tutto. La stessa cosa sostengono i due calabresi che siedono nel governo Renzi: la ministra (sempre più invisibile) Maria Carmela Lanzetta e il sottosegretario ai Servizi di sicurezza Marco Minniti.
Insomma di quanto avviene in Calabria gli unici a non essere informati sono proprio i calabresi. O meglio solo i calabresi del Pd perché altri calabresi, quelli del Ncd, erano informatissimi. Negli ambienti ministeriali, infatti, confermano che dietro le iniziative dei ministri Lupi e Lorenzin c’è il pressing del Nuovo centrodestra che ha imposto sia la terza nomina a commissario di Giovanni Grimaldi, sia quello strano twitter della Lorenzin con il quale ha annunciato lo sblocco del turnover nella sanità.
A venti giorni dal voto, il governo Renzi sembra avere un solo obiettivo: aiutare il Nuovo centrodestra calabrese a raggiungere l’8% e ridimensionare quanto può la corsa del “diversamente renziano” Mario Oliverio. Intendiamoci il dinamismo e il pressing del Nuovo centrodestra è più che legittimo. In Calabria si giocano la partita della vita dopo essere stati respinti sia dalla coalizione guidata da Mario Oliverio che da quella capeggiata da Wanda Ferro. Meno “legittimo” è l’aiuto che alla linea politica del coordinatore regionale del Ncd, Tonino Gentile, sta arrivando dalla componente Pd del governo Renzi. Sarà pure vero che nessuno sapeva niente – da Delrio alla Lanzetta passando per Minniti –, ma questo lungi dal giustificare lo strapotere di Lupi e della Lorenzin, rischia di essere solo la prova di un grave disinteresse verso la Calabria.
Di questo va chiedendo conto con asprezza il segretario regionale Ernesto Magorno, intenzionato a dimostrare la sua linearità e la sua buonafede nella conduzione della battaglia elettorale calabrese. Il che fa crescere la tensione in seno al Pd: «Dovesse essere vero – dichiarano i deputati calabresi che ormai assediano Palazzo Chigi – che in presenza di una motivata richiesta di rispettare la legge e non procedere a rinnovi illegittimi del commissariamento dell’autorità portuale di Gioia Tauro, il ministro Lupi ha risposto accelerando l’invio della nomina di Grimaldi, non ci sono alternative alla richiesta di un intervento del premier Matteo Renzi che imponga, in autotutela, la revoca di questo abnorme provvedimento».
Tace, invece, Mario Oliverio. Fa sapere che la sua esperienza non gli consente di meravigliarsi per qualche sgambetto, anche quando proviene da parti “amiche”. Un avviso lo manda, però, approfittando del forum che, insieme a Wanda Ferro, ha fatto con i giornalisti del “Corriere” (lo potrete seguire da domani sul nostro sito in videoripresa integrale): «Nessuno si illuda di far rientrare dalla finestra alleanze alle quali noi già abbiamo sbarrato la porta». Poi torna a concentrarsi sulla campagna elettorale e sul confronto a distanza con Wanda Ferro. Entrambi, però, concordano nella risposta ai twitter dal sapore propagandistico del ministro della salute Beatrice Lorenzin: «Se ai twitter non segue un decreto legislativo con indicazione della copertura finanziaria, ogni sospetto è lecito. I ministri debbono operare con decreti e provvedimenti specifici, altrimenti non sono seri».