«I soldi non sono della sua famiglia»
COSENZA «Il sindaco-presidente annuncia querele: le faccia e abbia anche il coraggio di portare alla Procura presso la Corte dei Conti le carte degli incarichi conferiti». È quanto scritto in una not…
COSENZA «Il sindaco-presidente annuncia querele: le faccia e abbia anche il coraggio di portare alla Procura presso la Corte dei Conti le carte degli incarichi conferiti». È quanto scritto in una nota del Nuovo centrodestra della Calabria. «Un amministratore – prosegue la nota – è tenuto a rispettare la legge: nessuno di noi ha acrimonia contro il capo gabinetto, ma dura lex sed lex. Il dl 90/2014 vieta espressamente il conferimento degli incarichi al personale in quiescenza. È una norma dello Stato ed è fatto obbligo a chiunque di rispettarla. La legge 150/2000 e il successivo regolamento vietano due incarichi di portavoce. Non conosciamo nemmeno chi è che gli cura la disastrosa comunicazione autoreferenziale, ma anche qui si tratta di applicare le norme. La legge Brunetta, richiamata dalle finanziarie e legittimata da una consolidata giurisprudenza, indica l’obbligo della comparazione e dell’evidenza pubblica anche per gli incarichi di staff. Si può obiettare che è ipocrita, che è meglio scegliere una persona di fiducia piuttosto che farsi inviare curriculum e fare altrettanto? Certo , ma non spetta agli amministratori interpretare le norme, quanto applicarle». «Occhiuto – conclude la nota – risponderà dei suoi comportamenti dinanzi alla magistratura contabile. Non è la strada che preferiamo, giacché gli avevamo chiesto di annullare tutto in autotutela. I soldi erogati non appartengono alla sua famiglia, ma ai contribuenti».