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«Rifiuti, caos pagamenti»

CATANZARO Una nuova bomba ecologica si appresta a scoppiare sulla Calabria. Una deflagrazione che rischia di generare una gravissima situazione di emergenza i cui effetti, già ampiamente visibil…

Pubblicato il: 07/11/2014 – 14:44
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«Rifiuti, caos pagamenti»

CATANZARO Una nuova bomba ecologica si appresta a scoppiare sulla Calabria. Una deflagrazione che rischia di generare una gravissima situazione di emergenza i cui effetti, già ampiamente visibili, si noteranno concretamente da qui a qualche giorno, forse qualche settimana. Magari proprio nei giorni a cavallo delle elezioni e del cambio di legislatura. Alla base di tutto vi è il blocco dei pagamenti ai gestori per il rischio dello sforamento del patto di stabilità per ragioni, almeno apparentemente, inspiegabili.

La prossima emergenza rifiuti è stata ampiamente prevista. E messa nero su bianco da Bruno Gualtieri, il direttore generale del dipartimento Ambiente della Regione, che ha diramato una nota recante le indicazioni di «importanza» e «urgenza» e che sta destando comprensibile imbarazzo e forte preoccupazione nei Palazzi di governo regionale. La lettera è indirizzata alla presidente facente funzione Antonella Stasi, agli assessori al Bilancio e all’Ambiente, Giacomo Mancini e Francesco Pugliano, al direttore generale reggente del Bilancio, Filippo De Cello, e al dirigente di settore della Ragioneria, Rosaria Guzzo. Nel lunghissimo indirizzario, compaiono per conoscenza le cinque prefetture.

Cosa dice Gualtieri? Che, nel rispetto della legge regionale 18 del 2013 e dei consequenziali atti amministrativi, i Comuni sono stati puntualmente richiamati dal dipartimento Ambiente al pagamento delle tariffe per lo smaltimento dei rifiuti solidi urbani sia in impianto che in discarica.

Per evitare che quei soldi finissero assorbiti dal vortice delle spese della Regione, si era deciso di creare degli appositi capitoli nel bilancio di entrata e di spesa. Contestualmente, gli uffici dell’Ambiente hanno proceduto a sottoscrivere i contratti con le imprese che gestiscono il servizio su scala regionale, «prenotando le somme occorrenti su capitoli regionali pertinenti». Così, per fare tutto con ordine, secondo uno schema linearissimo: i Comuni pagano, la Regione incassa e a sua volta gira le spettanze alle imprese.

Secondo quanto denuncia Gualtieri, però, le cose non sono andate così. La sua struttura ha «trasmesso i relativi decreti d’impegno all’attenzione del dipartimento Bilancio, per le verifiche di rito e la successiva registrazione». Ma «alcuni di detti decreti sono stati registrati, altri languono da tempo presso il richiamato Dipartimento, in quanto, come sembrerebbe, la registrazione dell’impegno non può essere effettuata, poiché provocherebbe lo sforamento del vincolo del patto di stabilità». Inoltre, spiega ancora il dg dell’Ambiente, «analoga situazione di stallo si sta verificando per taluni pagamenti che, sebbene il relativo impegno sia stato registrato da tempo, non vengono effettuati sempre, sembrerebbe, per non violare le regole del riferito patto».

I conti evidentemente non tornano. E la domanda che si è pone è quella di capire a chi e con quale ordine di priorità l’assessorato al Bilancio abbia erogato i pagamenti. Quasi che la questione ambiente fosse secondaria e potesse aspettare rispetto ad altre scadenze. Spiega Gualtieri: «Questa situazione è veramente paradossale, laddove si pensi che attualmente sui capitoli pertinenti giacciono inutilizzati ben circa 10 milioni di euro (di cui 3,5 milioni in corso di certificazione) mentre i gestori degli impianti hanno bloccato le attività alla luce degli enormi ritardi nei cospicui pagamenti da effettuare». E tutto ciò, aggiunge l’ingegnere Gualtieri, «mentre i rifiuti vengono ammassati e abbondano per le vie cittadine, con possibilità di ingenerare danni alla salute umana e all’ambiente».

Una situazione che il direttore generale dell’ambiente definisce «prevedibilissima», e proprio per questo aveva proposto un emendamento alla legge che avrebbe consentito ai Comuni di versare solo sulla contabilità speciale per pagare le imprese e, al tempo stesso, «evitare l’assoggettamento dei pagamenti al patto di stabilità». Ma, continua Gualtieri, «la quarta commissione consiliare non ha ritenuto di dover accogliere il proposto emendamento» e gli effetti, adesso, si vedono eccome.

Bocciata anche la proposta di legge in materia che «nonostante la dichiarazione di urgenza e indifferibilità non è stata neanche ritenuta meritevole di trattazione da parte del Consiglio regionale». Inutili anche le richieste di intervento alle prefetture e la ricognizione sollecitata dall’Ambiente a tutti i direttori generali degli altri dipartimenti sulle somme dovute a qualunque titolo ai Comuni: dei dg hanno risposto solo in due. Gli altri? Tutti distratti, al punto da indicare una somma complessiva di mezzo milione di euro «a fronte di un debito dei comuni di oltre 150 milioni».

La lettera di Bruno Gualtieri si conclude con un accorato appello a intervenire, ognuno per la parte di propria competenza, «per individuare delle soluzioni tese a superare il vincolo del patto di stabilità e a scongiurare eventuali ritardi nelle procedure amministrativo-contabili che sarebbero inevitabilmente causa di paralisi dell’intero ciclo di gestione dei rifiuti con gravi ripercussioni sulla salute pubblica e sull’ambiente». 

Raffaele Di Nardo

redazione@corrierecal.it

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