«L'ultima cena? Si trova in Calabria»

Che politica e cultura non parlassero la stessa lingua lo si era compreso da tempo. Ma che addirittura si ignorassero i fondamenti del proprio territorio, non lo si poteva proprio immaginare. Così finisce che la realtà superi la fantasia e che per il consigliere comunale meneghino, Armando Vagliati “L’ultima cena” sia ubicata in… Calabria. E sì ai microfoni della trasmissione radiofonica “La Zanzara”, l’esponente forzista alla domanda di Andro Merku – autore della rubrica di satira politica in onda su Radio 24 – su dove si trova la celeberrima opera di Leonardo, Vagliati risponda: «L’ultima Cena? Si trova in Calabria». Disconoscendo che, viceversa, il capolavoro si trovi in realtà proprio nella città dove svolge la sua attività politica in seno al consesso civico: cioè Milano, ed esattamente nel refettorio di Santa Maria delle Grazie. A scemar la pena come si suol dire c’è che l’esponente di Forza Italia non è il solo, durante la trasmissione radiofonica, a commettere errori clamorosi. Anzi, è in buona compagnia: Così se per il consigliere comunale meneghino nonché segretario provinciale, Igor Iezzi i milanesi scesero in piazza nel corso delle 5 giornate per contrastare il Barbarossa c’è addirittura chi non sa nulla della vita del patrono di Milano: per l’ex sindaco Riccardo De Corato Sant’Ambrogio «visse agli inizio del millennio, 1200» (il santo è del IV secolo d.C.) mentre per Alessandro Giungi del Pd è sicuro che visse «intorno all’anno 1000». Ma è sulla domanda che riguarda l’opera leonardesca che si raggiunge l’apice: per Francesco De Lisi del Pd si trova «a Santa Maria Annunziata», mentre non ricorda nulla Luigi Pagliuca, di Forza Italia e per Patrizia Quartieri di Sel, invece «è a corso Magenta». Una galleria di “orrori storici” che trovano l’apoteosi appunto con la risposta, appunto, di Vagliati di Forza Italia: «Si trova in Calabria». Se così fosse si potrebbe affermare che per i calabresi questa sarebbe stato un occasione straordinaria per far conoscere il nostro territorio. Ma vista la gestione che riserviamo ai Bronzi di Riace e ai nostri straordinari siti archeologici – su tutti il caso degli scavi di Sibari – non è escluso che saremmo stati capaci di metter in ombra anche questo eccezionale capolavoro.

r.d.s.