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E Ferro replica: «Renzi attacca se stesso»

CATANZARO. Fino all’ultimo metro, senza esclusione di colpi. In una campagna elettorale regionale che per la prima volta, in Calabria, si è svolta in versione 2.0, ogni minuto è stato utile per una d…

Pubblicato il: 21/11/2014 – 23:40
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E Ferro replica: «Renzi attacca se stesso»

CATANZARO. Fino all’ultimo metro, senza esclusione di colpi. In una campagna elettorale regionale che per la prima volta, in Calabria, si è svolta in versione 2.0, ogni minuto è stato utile per una dichiarazione alle agenzie, un post su Facebook, un cinguettio su Twitter. Così Wanda Ferro, candidata del centrodestra, non si è lasciata sfuggire l’occasione per una stoccata finale all’indirizzo di Matteo Renzi. Il presidente del Consiglio, sceso a Cosenza per sostenere la corsa di Mario Oliverio, ha rivendicato il fatto di presentarsi ogni tre mesi nella nostra regione e ha definito «schifosa» la circostanza che “la politica nazionale si ricordi della Calabria solo durante la campagna elettorale”. La “lady di Ferro”, come l’hanno ormai ribattezzata, ha replicato con lo strumento di comunicazione forse più caro al premier, Twitter, buttando giù una serie di flash da 140 caratteri, tutti al vetriolo. «Incredibile, Renzi si scandalizza per i politici che vengono qui» solo prima delle urne: «Parla di se stesso!», sentenzia Ferro che così cerca di colpire due obiettivi diversi. L’ex sindaco di Firenze e il suo Pd, certo. Ma forse anche l’Alternativa popolare che, nell’ultima settimana, ha fatto sfilare da queste parti gran parte dell’establishment governativo di marca Ncd: dal ministro della Salute Lorenzin a quello dei Trasporti Lupi, passando per diversi sottosegretari di Stato. Nell’entourage della candidata azzurra viene fatto notare come le parole di Renzi sembrino riguardare proprio il principale alleato di governo del Pd a livello nazionale, «visto che Forza Italia sta all’opposizione». Una «incongruenza» a cui, secondo Wanda Ferro, ne seguono altre: «Renzi dice di votare per il bene dei vostri figli. Si contraddice sostenendo Oliverio e chi ha governato la Calabria per 40 anni». Infine la questione dei disordini tra attivisti e forze dell’ordine: «I sindacati parlano di sofferenza e disagio di tante famiglie, precari, lavoratori in mobilità. Perché sfuggire al confronto? Solidarietà alle forze dell’ordine mandate da Renzi ad affrontare la rabbia al posto della politica». È l’ultimo cinguettio, prima del silenzio elettorale.

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