CATANZARO È l’astensionismo il primo vincitore delle elezioni regionali che si sono svolte oggi in Calabria. Alla chiusura dei seggi il dato che balza agli occhi è che più di un elettore su due – sul 1.897.729 degli aventi diritto – ha disertato le urne. L’affluenza, infatti, è stata appena del 44,10%, poco più di 15 punti in meno rispetto alle precedenti regionali, quando i votanti furono il 59,26. E poco c’entra il fatto che nel 2010 le elezioni si svolsero su due giorni. I calabresi, tra l’altro, avevano già manifestato la loro disaffezione per le urne nel maggio scorso, in occasione delle europee, quando i votanti furono di poco superiori a quelli delle regionali 2014, il 45,77%. Un calo, quello dell’affluenza, generalizzato e spalmato su tutti i comuni calabresi, anche quelli di origine dei cinque candidati presidenti.
A Catanzaro – citta’ di Wanda Ferro (Fi-Fdi) e Cono Cantelmi (M5S) – ha votato il 52,54% contro il 66,21 del 2010; a Reggio Calabria – città di Nico D’Ascola (Ncd-Udc) e Domenico Gattuso (L’Altra Calabria) – il calo e’ stato ancora piu’ marcato passando dal 70,24% del 2010 al 50,32 di ieri; a San Giovanni in Fiore – paese di Mario Oliverio (centrosinistra) – i votanti sono stati il 50,5% contro il 63,15 delle precedenti regionali. I Comuni con l’affluenza più alta sono Panettieri (75%) e Malito (72%), nel Cosentino. Quelli con l’affluenza più bassa sono Candidoni (19%) e Mammola (17%), nel Reggino.
I dati dell’affluenza testimoniano una disaffezione della gente verso la politica che sarà un problema in più per il presidente che uscirà da questa tornata elettorale e che dovrà cercare di fare tornare quella fiducia che gli elettori hanno dimostrato di avere perso, oltre a dover affrontare i tanti problemi di una regione che è ultima in tutti gli indicatori, da quelli economici a quelli sociali. I cinque candidati, per il momento, chiusi nelle loro segreterie attendono l’esito dello spoglio cominciato subito dopo la chiusura dei seggi.
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