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Commiato agrodolce per Scopelliti

CATANZARO «Uno per tutti, tutti per Peppe!». Se volessimo riassumere la conferenza stampa di fine mandato indetta dalla presidente facente funzioni della giunta regionale, Antonella Stasi, pot…

Pubblicato il: 01/12/2014 – 20:24
Commiato agrodolce per Scopelliti

CATANZARO «Uno per tutti, tutti per Peppe!». Se volessimo riassumere la conferenza stampa di fine mandato indetta dalla presidente facente funzioni della giunta regionale, Antonella Stasi, potremmo scomodare Alexandre Dumas e parafrasare il motto dei quattro moschettieri. Sì, perché l’incontro con la stampa, tenutosi all’interno della nuova cittadella regionale nel quartiere Germaneto di Catanzaro, ha avuto come leit motiv il conferire onori al governatore decaduto Peppe Scopelliti.

Una conferenza organizzata volutamente nel dopo elezioni, ufficialmente “per non interferire con il voto”, ma presumibilmente perché l’esposizione della figura dell’ex governatore in campagna elettorale non sarebbe stata tanto gradita dagli elettori. Al tavolo, accanto a Stasi, gli assessori uscenti Giovanni Dima, Demetrio Arena, Mimmo Tallini, Nazzareno Salerno, Francesco Pugliano e Mario Caligiuri, mentre lui, Scopelliti, era seduto in platea, in prima fila.

La presentazione dei dati di quattro anni e mezzo di governo Scopelliti è affidata alla ormai ex vicepresidente della giunta regionale la quale parte con il lungo elenco di risultati positivi ottenuti dal centrodestra snocciolando numeri e obiettivi raggiunti: dai due miliardi di euro di investimenti in infrastrutture fino al ripianamento dei conti della sanità e al relativo sblocco del turnover, passando per le importanti opere strategiche nel settore dei trasporti (le metropolitane di Catanzaro e Cosenza), per la spinta al turismo e gli incrementi dei viaggiatori nei tre aeroporti calabresi, per gli obiettivi raggiunti nell’impegnare i fondi europei, per  la stabilizzazione di precari e giovani laureati, per il sostegno ad imprese, agricoltura e cultura e per la programmazione e gli investimenti nel porto di Gioia Tauro e nello stadio “Ceravolo” di Catanzaro. Punto di arrivo la “quasi inaugurazione” della cittadella regionale, vero orgoglio e fiore all’occhiello della politica scopellitiana, secondo Stasi: «Oggi vogliamo chiudere con un segnale importante, ecco perché abbiamo deciso di presentare i risultati del nostro mandato in questo che è un luogo-simbolo della forza della volontà politica che abbiamo messo in campo in questi quattro anni di governo. Quando siamo arrivati che mancavano le risorse per il completamento della cittadella regionale e i lavori erano bloccati: grazie a Peppe Scopelliti, i fondi sono stati trovati e oggi siamo al novantanove percento dei lavori completati. Credo che già a gennaio un terzo degli uffici potrà trasferirsi qui».

Orgoglio per i risultati ottenuti, ma anche rammarico per quello che la Stasi definisce un «incidente di percorso», ovvero la condanna di Scopelliti nel processo “Fallara” e le conseguenti dimissioni del governatore che hanno portato la Calabria al voto anticipato. Un incidente di percorso che però non scalfisce, neanche per un istante, la figura di Scopelliti. Unanime, infatti, è il giudizio degli assessori presenti che nei loro interventi non nascondono la gratitudine e non lesinano complimenti all’ex sindaco di Reggio Calabria: «A Giuseppe Scopelliti dico grazie- si legge in fondo al documento presentato che la Stasi legge con ai giornalisti con voce rotta dall’emozione – per avermi dato fiducia, e soprattutto lo ringrazio per l’onestà e la correttezza con cui ha portato avanti il suo mandato e affrontato tutte le questioni, le più difficili […]».

Più o meno la sintesi del pensiero espresso dai già citati assessori presenti.Da tutti, tranne che da Mimmo Tallini. O meglio, l’uscente assessore regionale al personale riconosce con “formula piena” i meriti di Scopelliti dal punto di vista amministrativo: «Quanto esposto dalla presidente Stasi sono fatti, non chiacchiere. Ho fatto campagna elettorale spiegando per filo e per segno i grandi successi ottenuti da questa giunta. Ora abbiamo il dovere di costruire un’operazione verità che restituisca a Scopelliti i meriti che ha», specifica nel suo intervento. Ma poi lascia spazio ad una critica, tanto sottile quanto dura, dal punto di vista politico: «Credo che siano stati commessi degli errori politici – spiega Tallini – come il gesto, comunque nobile, di rassegnare le dimissioni. Se fosse rimasto al comando, avremmo governato fino alla fine della legislatura e oggi saremmo di nuovo al governo della regione perché avremmo capitalizzato i risultati che oggi stiamo presentando».

Insomma, se volessimo provare ad tradurre il Tallini-pensiero, potremmo provare a dire che se Scopelliti non si fosse dimesso, la diaspora e il fallimento del centrodestra alle ultime elezioni regionali, non ci sarebbe mai stato: una responsabilità mica da ridere.

Il bilancio amministrativo è comunque positivo secondo Stasi che, alla richiesta di assegnare un voto al quadriennio di gestione Scopelliti, non ha dubbi: «Otto più. E se avessimo avuto la possibilità di arrivare fino alla fine del mandato, avremmo raggiunto anche il nove e mezzo», dice fieramente. Però, sull’analisi politica dei numeri del voto non si sbilancia. Il centrodestra di Scopelliti, quattro anni fa, aveva raccolto più di 600mila preferenze, ora tutto il centrodestra, sommando la coalizione a sostegno di Wanda Ferro e quella a sostegno di D’Ascola non è arrivato neanche a 280mila: «Non posso commentare questi dati, non ne capisco di politica», chiosa Stasi. Ma poi si abbandona ad un laconico: «Credo che il calo di consensi sia da addebitare alla mancanza di un vero leader». E tanti saluti a Wanda Ferro.

Ancora più imbarazzata, però, è la risposta di Antonella Stasi alla richiesta di chiarimenti sull’assenza di mezza giunta. All’appello, infatti, mancavano Giacomo Mancini, Alfonso Dattolo, Alberto Sarra, Michele Trematerra e soprattutto Pino Gentile: «Ovviamente tutti gli assessori uscenti sono stati invitati. So che alcuni, come l’onorevole Dattolo, hanno avuto dei piccoli problemi di salute che gli hanno impedito di essere presenti. Altri a causa della distanza e dell’orario non sono riusciti a venire…».

Alessandro Tarantino

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