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Parco Romani, a giudizio l'imprenditore e l'ex sindaco Olivo

CATANZARO Il giudice per le udienze preliminari Pietro Scuteri ha rinviato a giudizio l’ex sindaco di Catanzaro Rosario Olivo (Pd), l’ex consigliere comunale e presidente della commissione urbanist…

Pubblicato il: 12/12/2014 – 17:01
Parco Romani, a giudizio l'imprenditore e l'ex sindaco Olivo

CATANZARO Il giudice per le udienze preliminari Pietro Scuteri ha rinviato a giudizio l’ex sindaco di Catanzaro Rosario Olivo (Pd), l’ex consigliere comunale e presidente della commissione urbanistica dell’ente Giulia Elia, l’imprenditore Gaetano Romani e l’ex dirigente comunale Biagio Cantisani, coinvolti nell’inchiesta sui presunti illeciti relativi al Parco commerciale Romani e alla realizzazione dell’Ente Fiera. Il processo nei loro confronti avrà inizio il 7 marzo. Il giudice, invece, ha disposto il non luogo a procedere per Rosalba Piscioneri. Il 26 gennaio prossimo inizierà il processo con rito abbreviato per altre sette persone coinvolte nell’inchiesta. Si tratta degli imprenditori e presidenti di Confindustria della Calabria e di Catanzaro Giuseppe Speziali e Giuseppe Gatto; dell’ex presidente della società municipalizzata “Catanzaro Servizi” Giuseppe Grillo; dell’ex dirigente del Comune di Catanzaro Alba Felicetti; del dirigente del Comune Pasquale Costantino; dell’ex consigliere comunale e presidente del consiglio d’amministrazione della società “Parco Romani” Franco Lacava e dell’avvocato Marina Pecoraro. Agli indagati vengono contestati, a vario titolo, i reati di truffa, abuso e falso. L’inchiesta sul Parco Commerciale Romani è stata avviata nel 2012 dalla Guardia di finanza di Catanzaro. Al centro c’è la realizzazione dell’Ente Fiera, che prevedeva un finanziamento statale di cinque milioni di euro al Comune di Catanzaro. L’attenzione degli inquirenti si è concentrata sulla permuta fatta dalla società Argento, di cui era socio Gaetano Romani, con il Comune di Catanzaro, che acquisì due immobili di proprietà degli imprenditori Gatto e Speziali. La permuta doveva servire a compensare un debito di oltre tre milioni di euro che Romani doveva al Comune. L’inchiesta riguarda anche la decisione dell’amministrazione comunale di centrosinistra, tramite la municipalizzata Catanzaro Servizi, di realizzare il centro fieristico nel Parco Romani.

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