'NDRANGHETA A MILANO | L'appuntato infedele
REGGIO CALABRIA Volevano quell’appalto a tutti i costi e per ottenerlo, Cristiano Sala, imprenditore prima vittima, quindi complice, della propaggine della cosca Libri trapiantata a Milano non ha esi…

REGGIO CALABRIA Volevano quell’appalto a tutti i costi e per ottenerlo, Cristiano Sala, imprenditore prima vittima, quindi complice, della propaggine della cosca Libri trapiantata a Milano non ha esitato a giocare sporco. Del resto, aveva un asso nella manica da giocare: un carabiniere in servizio all’ispettorato del lavoro e disponibile a fare favori agli “amici”. Dietro compenso ovviamente. Per la modica cifra di mille euro, l’appuntato Carlo Milesi non solo ha fatto una falsa segnalazione ai superiori, ma anche condotto un’ispezione e redatto una falsa informativa poi trasmessa alla procura per danneggiare i diretti concorrenti di Sala. Il tutto di concerto con l’imprenditore dei clan, che sulla gestione del catering allo stadio Meazza per la stagione 2014-2015 voleva metterci le mani a tutti i costi. L’anno precedente, l’affare era andato alla It srl, destinata probabilmente a vedersi rinnovare il contratto con la Milan entertainement che gestisce quegli spazi. È per questo che con Milesi, Sala organizza un’ispezione che metta in cattiva luce la società. Un’ispezione – scopriranno i pm milanesi – disposta sulla base di una relazione di servizio confezionata ad hoc dall’appuntato, che per fare un “favore” all’amico imprenditore non aveva esitato a segnalare di aver appreso «da fonte confidenziale» che la It utilizzava come personale cittadini stranieri, privi di permesso di soggiorno. Circostanza totalmente infondata – come dimostrerà la successiva ispezione – ma sufficiente nei piani dei due a gettare ombre sulla It, anche grazie alla notizia fatta filtrare ad arte sulla grande stampa proprio da Milesi. E puntualmente – scoprono gli investigatori che da tempo intercettano Sala – riferite all’imprenditore. «Lo scopo – sottolinea il gip nell’ordinanza – era quello di avviare un’indagine penale nei confronti della It e dei suoi amministratori, cosa poi effettivamente avvenuta, in modo tale che la risonanza all’esterno dell’indagine in questione potesse convincere la società Milan a non rinnovare il contratto d’appalto con la It srl e così consentire al Sala di ottenere con le sue società di catering il lucroso appalto per la stagione 2014/2015». Un piano confezionato a tavolino, ma che proprio durante l’ispezione ha rischiato di naufragare. In quell’occasione infatti, proprio Milesi è stato riconosciuto da un subappaltatore della It come «conoscente di Sala» e come tale indicato agli amministratori della società. Uno “spione” tacitato da Milesi – sottolinea il gip – con un’altra ispezione pretestuosa seguita da un’altrettanto pretestuosa denuncia. Nulla – concertano il carabiniere e l’imprenditore – doveva impedire a Sala di accaparrarsi l’appalto, infangando l’impresa concorrente. «Per raggiungere lo scopo e quindi gettare ancora più discredito sulla It srl Milesi attraverso un suo conoscente giornalista del quotidiano Repubblica orchestra anche l’uscita di un articolo in cui sono citati testualmente passi dell’informativa a sua firma depositata in Procura dai Carabinieri (e che quindi egli consegna o comunque mette a disposizione al giornalista)». Ma c’è di più. Dopo la pubblicazione del pezzo, lo stesso Milesi si preoccupa di incontrare più volte la dirigenza del Milan per convincere la società a estromettere dall’appalto la It srl, o quanto meno per non rinnovarlo per la stagione successiva, «paventando in caso contrario possibili ricadute della indagine penale anche sulla società calcistica». Un atteggiamento quasi terroristico, riferito passo passo a Sala.
L’INTERCETTAZIONE
Milesi: eh! Abbiam parlato con la direttrice dello sta . .inc .. Gozzi com’è che si chiama?
Sala: la Daniela Gozzi..inc ..
Milesi: poi abbiamo parlato con quello che ha firmato il contratto d’appalto Milan- entertainement
Sala: sì come si chiama?
Milesi: eeehh! Macichiello.. bah! Un nome strano
Sala: Cefàliello!! Minchia, cioè avete parlato con Cefaliello, figa! Cefaliello è nel consiglio di amministrazione Fininvest di fianco a Berlusconi … a Marina Berlusconi
Milesi: è dentro … è consigliere anche di A.c. Milan
Sala: il consorzio certo … ma gli avete fàtto paura?
Milesi:beh! Gliel’abbiamo … Insomma l’ha capito … abbiamo acquisito i documenti a lui direttamente, poi abbiamo parlato con l’ex Ferri, l’ex funzionario di ps
Sala: si
Milesi: che adesso lavora lì
Sala si certo il figlio del ministro Ferri
Milesi: poi questo Cicchiello … Cicariello com’è che si chiama adesso … sò il nome ..
Sala: Cefaliello
Milesi: quando siamo arrivati lui era dalla Barbarella
Sala: ah, si!
Milesi sì, sì era dalla Barbarella … comunque il botto grosso lo faremo … allora … domani noi depositiamo la prima … in .. .in .. Procura
Milesi: dopodiché la stampa ne darà divulgazione …
Un piano concertato nei minimi dettagli, che però non basta a Sala. Nonostante l’imprenditore riceva ampie rassicurazioni, vuole sapere di più.
Sala: bravo bravo bravo.. ma l’importante è che lì avete spiegato che non è un cazzo a posto?
Milesi: sì, è certo, certo, nei limiti perchè io non è …
Sala: e lui cosa vi ha detto?
Milesi: nei limiti perché io non ero da solo.. hai capito?
Sala: eh, ma lui cosa vi ha detto?
Milesi eeh! Ha detto … eh, sì dai…sai loro non è che fan più di tanti commenti, anche perché lui è uno molto.. Cecchitiello … uno molto .. formale … cioè non è uno che si allarga.. comenti cose …
Sal: certo
E a Sala, l’appuntato Milesi fornisce anche informazioni riservate sulle future mosse della Milan Entertainement, che saranno utili per contratti e transazioni. O meglio, per tentare di mandarle all’aria.
Milesi: però sai e han detto che lì faranno ristorante..
Sala: se lo prende My Chef
Milesi: esatto ce l’ha detto infàtti che lo prende My Chef’..e c’ho anche, adesso…non ce l’ho qui ma c’ho anche le parti economiche del contratto
Sala: aah, Bravo! Quello è importantissimo … bravissimo minchia .. .
Informazioni preziose che a Sala sono costate mille euro. Un pagamento per il quale il carabiniere infedele, che adesso dovrà affrontare le accuse di falso in atto pubblico, corruzione in atti giudiziari e violazione dii notizie coperte da segreto d’ufficio, tutti aggravati dall’articolo sette che indica le modalità mafiose, dovrà addirittura traccheggiare con il braccio destro di Sala, Marco Jonhson che al militare prova a rifilare non più di cinquecento euro, provocandone le ire. Alla fine, al luogotenente di Sala toccherà consegnare a Milesi mille euro tondi e affrontare la collera del suo “capo”, che all’indirizzo dell’esoso appuntato tuonerà «gli spacco la testa, io lo denuncio quel pezzo di merda». Ma prima di qualsiasi iniziativa, arriverà la magistratura a chiedere e ottenere l’arresto per entrambi.
Alessia Candito
a.candito@corrierecal.it