REGGIO CALABRIA Non ha voluto mancare l’udienza del processo che lo vede imputato perché accusato di aver aiutato l’ex parlamentare di Forza Italia Amedeo Matacena a sottrarsi a una condanna definitiva per mafia, l’ex ministro Claudio Scajola, che accompagnato dai legali Patrizia Morello e Elisabetta Busuito, questa mattina si è presentato puntuale in aula a Reggio Calabria. Sul banco dei testimoni, è tornato uno dei principali testi di accusa – il vicequestore aggiunto della Polizia di Stato, all’epoca delle indagini in forza alla Dia di Reggio, Leonardo Papaleo – che in queste ore sta ripercorrendo approfondimenti, conversazioni e attività tecniche finite agli atti del procedimento che con rito ordinario vede imputati Scajola e la Fiordelisi, mentre viene affrontato in abbreviato dall’ex parlamentare di Forza Italia, oggi latitante a Dubai, Amedeo Matacena, dalla moglie Chiara Rizzo, dallo storico braccio destro del politico- armatore, Martino Politi e alla segretaria di Scajola, Roberta Sacco. Al centro della deposizione dell’investigatore l’intreccio di relazioni e contatti tessuto da Scajola e dalla moglie di Matacena, Chiara Rizzo, nei mesi in cui l’uomo era latitante alle Seychelles.
Alessia Candito
a.candito@corrierecal.it
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