Al via le nuove iniziative contro la 'ndrangheta
CATANZARO «La Calabria è e sarà sempre in prima linea nella battaglia contro la ‘ndrangheta, l’illegalità e il malaffare». A sostenerlo è il presidente della Regione, Mario Oliverio, che, dopo a…

CATANZARO «La Calabria è e sarà sempre in prima linea nella battaglia contro la ‘ndrangheta, l’illegalità e il malaffare». A sostenerlo è il presidente della Regione, Mario Oliverio, che, dopo aver annunciato la costituzione della Regione come parte civile in tutti i processi di mafia, ha avviato una nuova programmazione di attività destinata alla diffusione e alla promozione di iniziative di contrasto alla ‘ndrangheta e alla corruzione. In questo quadro e coerentemente con uno degli impegni assunti nel proprio programma elettorale, Oliverio ha deciso di far aderire la Regione Calabria ad “Avviso pubblico”, l’associazione nazionale che riunisce Comuni, Province e Regioni contro le mafie.
«Tra le altre iniziative, il presidente Oliverio – è scritto in una nota – ha siglato anche un nuovo accordo con l’ufficio delle Nazioni unite per la droga e il crimine (Unodc), al fine di divulgare le buone prassi italiane nel contrasto ai patrimoni illeciti. Utilizzare a fini sociali i beni confiscati, è il modo concreto per dare il segnale forte che è possibile sottrarre i beni ai mafiosi e restituirli alla collettività. Data la dimensione globale del crimine mafioso e della corruzione, è necessario, per essere efficaci, agire sul piano internazionale per avvicinare le legislazioni nazionali e arrivare a sequestrare e confiscare i beni ai mafiosi e ai corrotti, ovunque essi agiscano. A tal fine, a seguito di un incontro avvenuto a Roma con i rappresentanti dell’Unodc, il presidente Oliverio ha voluto recepire le indicazioni emerse durante la missione dell’Ufficio delle nazioni unite in Italia da importanti referenti istituzionali».
«Le misure previste dalla Regione – prosegue la nota – prevedono lo svolgimento di incontri di esperti internazionali, di reti istituzionali e agenzie specializzate di diverse parti del mondo, al fine di studiare e proporre modelli innovativi per la gestione e per la destinazione di beni sequestrati e confiscati, oltre che realizzare programmi necessari alla formazione dei vari attori coinvolti nella gestione dei beni sequestrati e confiscati. Le attività programmate, intendono indicare le buone pratiche e l’esperienza italiana come opportunità per creare una piattaforma di lavoro per la formazione e lo scambio – conclude la nota – di esperienze internazionali nel settore».