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Catanzaro, tiene banco la polemica sull'Agrario

CATANZARO Questioni di campanile o questioni di utilità? Questo è il tema che da qualche giorno sta animando la dialettica politica nel capoluogo di regione. Al centro delle attenzioni c’è la paven…

Pubblicato il: 05/02/2015 – 12:21
Catanzaro, tiene banco la polemica sull'Agrario

CATANZARO Questioni di campanile o questioni di utilità? Questo è il tema che da qualche giorno sta animando la dialettica politica nel capoluogo di regione. Al centro delle attenzioni c’è la paventata apertura di una sede distaccata dell’Istituto Agrario di Catanzaro nel territorio di Sellia Marina. L’istituto, da qualche anno, non gode dell’autonomia scolastica a causa del numero ridotto di iscritti. Opera dunque in reggenza (ovvero la condivisione di un direttore didattico, Teresa Rizzo, con un altro istituto) ed è riuscito a mantenere questo status solo grazie alle iscrizioni nella sede distaccata di Falerna, a 50 km da Catanzaro. Su queste basi, è nata dunque l’idea da parte del sindaco di Sellia Marina, Francesco Mauro, di proporre alla direttrice del “Vittorio Emanuele II” di aprire una seconda sede distaccata nell’area ricadente all’interno del terzo paese più popoloso della provincia catanzarese, nei pressi, tra l’altro, dell’azienda agricola “Condoleo”, di proprietà della Provincia di Catanzaro, dove sta sorgendo un centro di ricerca e innovazione per la riduzione dei costi di produzione, il miglioramento della compatibilità ambientale dei processi e l’incremento della qualità dei prodotti nel comparto zootecnico e in quelli del tessile, del legno, della bioedilizia: «Tra tutti gli studenti attualmente iscritti presso la Scuola Agraria – ha spiegato Mauro – solo quindici provengono dal nostro comune o da aree limitrofe, a fronte di un indotto di oltre 400 alunni che frequentano le scuole medie di Sellia Marina, segnale che le iscrizioni alla scuola superiore si concentrano su altri istituti, magari più vicini o comodi da raggiungere. Aprire una sede distaccata con tanto di laboratori nel nostro comune, permetterebbe non solo di avvicinare l’istituto ai territori più distanti da Catanzaro, ma di ampliare l’offerta formativa grazie alla vicinanza con le tante aziende agricole che si sono dette disposte a collaborare».
Il progetto è stato così accolto dal consiglio didattico dell’Istituto Agrario, che ha ritenuto positiva la possibile ricaduta per l’istituto che potrebbe tornare ad avere la sua autonomia grazie a un aumento degli iscritti, ed è attualmente al vaglio dell’amministrazione provinciale guidata da Enzo Bruno. Secondo alcune indiscrezioni, la Provincia propenderebbe per il parere positivo (pare sia in preparazione una delibera apposita), nonostante l’opposizione di quattro consiglieri, i catanzaresi Nicola Ventura (Pd), Marco Polimeni (Ncd), Pino Celi (Bene in Comune) e Antonio Montuoro, vicesindaco di Marcellinara.
Ma la polemica è rapidamente scoppiata, tanto improvvisa quanto violenta. All’iniziale levata di scudi a difesa di un presidio scolastico storico da parte di alcuni docenti della Scuola Agraria, con in testa il docente Giuseppe Caruso, hanno fatto seguito le rimostranze bipartisan dei consiglieri comunali Antonio Giglio (Psi-Pse), Vincenzo Capellupo (Pd) e Antonio Corsi (Forza Italia) e del sindaco Sergio Abramo (Forza Italia) per i quali l’apertura della sede distaccata sarebbe non un incremento dell’offerta formativa per i territori limitrofi a Catanzaro, ma un depotenziamento della struttura principale, della sede storica, oltre che la creazione di un dispendioso doppione a 30 km dal Capoluogo a causa del quale si rischierebbe il calo qualitativo dell’offerta formativa generale o addirittura la chiusura della sede centrale.
Intanto, giovedì mattina, Abramo e Mauro si sono incontrati; quindi il primo cittadino del capoluogo ha incontrato una delegazione di docenti dell’istituto: la sensazione, però, è che la serie di appuntamenti abbia il sapore della passerella politica, dal momento che qualsiasi decisione finale sarà di competenza esclusiva del Miur, a cui spetterà l’ultima parola sull’eventuale apertura della nuova sede.

 

Alessandro Tarantino
redazione@corrierecal.it

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