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Rende, protesta contro i contributi scolastici

RENDE “Difendi la scuola pubblica, blocca il contributo”. Con questo slogan gli attivisti del Fronte della gioventù comunista hanno protestato davanti il liceo scientifico “S. Valentini” di Rende c…

Pubblicato il: 05/02/2015 – 12:24
Rende, protesta contro i contributi scolastici

RENDE “Difendi la scuola pubblica, blocca il contributo”. Con questo slogan gli attivisti del Fronte della gioventù comunista hanno protestato davanti il liceo scientifico “S. Valentini” di Rende contro il sistema di finanziamento delle scuole pubbliche. L’azione di protesta è stata organizzata dai militanti che hanno presidiato l’ingresso della scuola con striscione, megafono e volantini. «Da anni le scuole – si legge in una nota del Fronte – ci impongono di pagare un contributo economico al momento dell’iscrizione, che anno dopo anno è salito fino all’attuale media nazionale di 150 euro. Il risultato è che l’Italia è l’unico Paese in cui la scuola si paga due volte, con le tasse e con questa tassa mascherata da contributo “volontario”, sempre più insostenibile per le famiglie. Dal 2008 i governi hanno tagliato alla scuola più di 20 miliardi di euro per provvedimenti favorevoli a banche e grandi imprese. Come conseguenza le famiglie sono state indotte a finanziare progressivamente la scuola di tasca propria, e questa è stata la leva per imporre tagli sempre maggiori. Il contributo scolastico oggi non serve a finanziare attività aggiuntive, ma sopperisce alla carenza di fondi per le spese ordinarie ed è ormai la principale fonte di finanziamento delle scuole. Di fatto – concludono gli attivisti del Fronte – la scuola pubblica gratuita non esiste più e anno dopo anno siamo abituati all’idea che la scuola si debba pagare». «Stiamo lavorando in tutta Italia – ha annunciato Costantino Talia, responsabile locale del FGC – per costruire anno dopo anno una grande protesta di massa tramite il boicottaggio dei contributi scolastici. Pagare il contributo non significa aiutare la propria scuola, ma rendersi complici del processo di smantellamento della scuola pubblica, reso possibile proprio grazie all’imposizione, di fatto, del contributo scolastico».

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