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Campanella, i manager non rispondono alle domande dei pm

CATANZARO Si sono tenuti questa mattina, negli uffici della Procura di Catanzaro, gli interrogatori ai vertici della Fondazione “Campanella”, finiti sotto inchiesta da parte dei pm Dominijanni e Visc…

Pubblicato il: 11/02/2015 – 15:15
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Campanella, i manager non rispondono alle domande dei pm

CATANZARO Si sono tenuti questa mattina, negli uffici della Procura di Catanzaro, gli interrogatori ai vertici della Fondazione “Campanella”, finiti sotto inchiesta da parte dei pm Dominijanni e Viscomi in merito alle presunte irregolarità nel bilancio del polo oncologico.

Nei giorni scorsi, erano stati sentiti Anselmo Torchia, ex presidente pro tempore della Fondazione, e Manlio De Pasquale, componente del cda, i quali, difesi rispettivamente dagli avvocati Anania e Carvelli, avevano spiegato la loro posizione nella vicenda.

Ad essere ascoltati oggi, invece, sono stati Paolo Falzea, attuale presidente della Fondazione, e i componenti del cda Oscar Tamburrini, ordinario di Radiologia all’università “Magna Graecia”, Nando Cosco, ex dirigente regionale, noto soprattutto per la sua carriera politica, e Giovanni Mosca componente del cda. Secondo quanto emerso, i quattro si sarebbero avvalsi della facoltà di non rispondere perché non ancora in possesso della documentazione necessaria a sostenere le tesi difensive, pertanto l’incontro si è concluso con un nulla di fatto.

Nei prossimi giorni, intanto, i pm ascolteranno anche gli altri indagati: i componenti del cda Elio Scaramuzzino e Francesco Muraca (attuale presidente dell’ordine dei dottori commercialisti di Catanzaro), Giovanna Natale, e il revisore dei conti, Franco Scarpino, commercialista e già docente universitario all’ateneo di Catanzaro.

L’ipotesi accusatoria è false comunicazioni sociali: secondo la Procura, infatti, gli indagati sarebbero responsabili “volontariamente e non per mero errore” dell’iscrizione a bilancio di dati non corrispondenti al vero al fine di indurre la Regione Calabria, socio fondatore della “Campanella”, a corrispondere somme più alte del dovuto. È da ricordare, infine, che la Fondazione, in virtù di un accordo-quadro con la Regione, avrebbe avuto diritto a ricevere 40 milioni di euro all’anno, ma dal 2010, secondo quando riportato dagli amministratori dell’ente negli ultimi mesi, i fondi si sarebbero ridotti fino a 11 milioni annui, insufficienti a coprire i costi di mantenimento della struttura, tanto che nei prossimi giorni, il tribunale di Catanzaro dovrà pronunciarsi sulla richiesta di fallimento della “Campanella”.  

 

ale. tar.

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