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Atam, le spese pazze di Filardo

REGGIO CALABRIA Diciassette circostanze, «ciascuna delle quali anche valutata singolarmente è idonea a determinare la risoluzione del contratto in essere». Non ci vanno certo leggeri i vertici di A…

Pubblicato il: 20/02/2015 – 16:42
Atam, le spese pazze di Filardo

REGGIO CALABRIA Diciassette circostanze, «ciascuna delle quali anche valutata singolarmente è idonea a determinare la risoluzione del contratto in essere». Non ci vanno certo leggeri i vertici di Atam nello spiegare all’ex amministratore Vincenzo Filardo, da mesi sospeso, perché l’azienda non voglia avere più nulla a che fare con lui. Nonostante su quella decisione penda un giudizio di fronte al giudice del lavoro, l’Atam, all’esito delle verifiche commissionate alla nota società di revisione “Pricewaterhouse Coopers”, che da mesi sta passando al setaccio i bilanci di Atam per verificare se e in che misura sia stata la mala gestione a determinare la disastrata situazione dell’azienda, come pure in che misura tali comportamenti possano essere considerati di natura colposa o dolosa, ha deciso di rompere gli indugi e dare il benservito a Filardo. E all’azienda ci vogliono ben quattro pagine per spiegare – ordinatamente e per punti – i motivi per cui l’ex amministratore è ormai ritenuto indegno di fiducia.

Dalla mancata formazione del personale dirigente prevista da contratto a tredici anni di mancato inventario, dai mancati versamenti delle ritenute previdenziali e fiscali effettuate sulle retribuzioni dei dipendenti, con relative more e sanzioni che oggi pesano sul debito di Atam, dalla mancata indizione di una gara per i servizi esternalizzati, alla violazione del tetto massimo di retribuzione per incarichi e prestazioni professionali, come quello di cui è stato omaggiato Gianfrancesco Melissari, a carico di Filardo c’è una serie infinita di rimostranze, violazioni e omissioni. Ma all’ex amministratore, l’azienda rimprovera anche di aver liquidato oltre 43mila euro alla Aurora assicurazioni, nonostante l’esplicito divieto di pagare i fornitori di beni e servizi per più di 15mila euro, come di aver appostato  in bilancio immobilizzazioni, crediti e rimanenze senza adeguate verifiche sulla loro reale consistenza. Si tratta di voci importanti, che hanno fatto lievitare – e di molto, stando a quanto afferma la Guardia di finanza – il reale debito dell’azienda di trasporto pubblico reggina. Tra le voci in attivo dello stato patrimoniale sono finiti infatti 5,1 milioni di «autobus vetusti e/o inutilizzabili e/o da rottamare», ma anche 22,7 milioni di credito verso la Regione Calabria di cui non è mai stata verificata l’esigibilità e più di 800mila euro di scorte di magazzino, il cui valore – dopo opportune verifiche – è stato stimato in meno di 300mila euro.

E se dalle verifiche della nota società di revisione Filardo sembra uscire quanto meno come amministratore disattento  e sciatto nei confronti dell’azienda, decisamente più accorto sembra essersi dimostrato nei confronti dei suoi familiari e delle loro attività. Tra le rimostranze che Atam ha messo in fila contro quello che pretende sia il suo ex amministratore, ci sono infatti, diversi rimborsi spese come quello di 712 euro per l’alloggio del figlio in occasione del Salone Europeo del Tpl a Parigi, o quelli di 245 e 499,30 per l’anonimo accompagnatore che con lui è stato ospitato a Roma e Venezia. Cifre più importanti sono invece quelle che Atam, per decisione di Filardo, ha versato al laboratorio di restauro e alla ditta della moglie, Assunta Silipo. Nel corso degli anni, l’azienda ha infatti deciso di acquistare proprio lì una stampa acquarellata dell’Ottocento per circa 252 euro, le stampe aziendali di un workshop realizzato nel settembre 2005 per 827 euro, una stampa originale del Seicento con cornice per 1260 euro, sessanta agende in tela con carta serigrafica per 5.400 euro, due book in piena pelle con incisioni in oro e decorazioni in pietra dura per 660 euro, cinquantatré agende in daino e 400 agende tascabili per 5.346 euro, come 4 sottomano in piena pelle e 4 planning per 411 euro.

Un elenco imbarazzante, che a Filardo potrebbe però provocare problemi più gravi del rossore. L’Atam ha infatti intenzione di presentare il conto al suo ex amministratore e non esita a comunicarlo, annunciando «ogni conducente azione legale tesa al risarcimento di tutti i danni, nessuno escluso». 

Alessia Candito

a.candito@corrierecal.it

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