Caruso presto docente, il "benvenuto" del Coisp
CATANZARO Tra due giorni Francesco Saverio Caruso, già leader del movimento no-global per il Sud d’Italia e parlamentare di Rifondazione comunista, occuperà una delle cattedre della facoltà…

CATANZARO Tra due giorni Francesco Saverio Caruso, già leader del movimento no-global per il Sud d’Italia e parlamentare di Rifondazione comunista, occuperà una delle cattedre della facoltà di Sociologia dell’Università Magna Grecia di Catanzaro. Il Coisp, sindacato indipendenti di Polizia, che a gennaio aveva sollevato il caso sul suo incarico, promette che al neo docente «non farà mancare il proprio benvenuto. Non abbiamo dimenticato, nè smesso di pensare con una certa apprensione – afferma il segretario del Coisp, Franco Maccari – che al no global Caruso è stato affidato un compito che appare alquanto in contrasto con i suoi trascorsi da “rivoluzionario”. Non abbiamo dimenticato, nè smesso di pensare che i giovani dell’Università di Catanzaro diventeranno suoi studenti, e intanto ancora ci risuonano nelle orecchie le deprecabili parole che tante volte Caruso ha avuto per lo Stato, per le sue istituzioni, le sue regole, i suoi rappresentanti. Giovedì salirà in cattedra per la sua prima lezione e noi non possiamo fargli mancare il nostro benvenuto, ricordandogli con quanta forza speriamo che tenga a mente la necessità di trasmettere il senso del rispetto dei principi di ordine e legalità, vero fondamento della società civile».
La decisione di affidare la docenza di sociologia dell’ambiente e del territorio a Caruso, è stata al centro nei mesi scorsi di un’accesa polemica: da una parte alcuni amministratori della città, i sindacati Coisp e Sap e altri contrari alla nomina e dall’altra la Cgil e il Prc a difesa del diritto a insegnare di Caruso, che si è difeso citando il proprio curriculum valutato positivamente dall’ateneo calabrese. «Dopo una scia di polemiche e di discussioni seguita alla nostra prima reazione – sostiene ancora Maccari – siamo soddisfatti di aver suscitato una riflessione pubblica sul fatto che in tante sedi, troppo spesso, salgano in cattedra, in senso figurato, persone che nel loro passato hanno dimostrato con i fatti di essere stati in vari modi contro lo Stato, contro le regole, e contro le forze dell’ordine – conclude – che rappresentano l’uno e le altre».