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Frana Zumpano, quegli avvertimenti del Comune

COSENZA «Il Comune di Zumpano si è interessato della messa in sicurezza del costone». Lo ha riferito in aula l’ingegnere Maurizio Ponte, sentito come consulente della Procura nell’ambito del pro…

Pubblicato il: 16/03/2015 – 11:40
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Frana Zumpano, quegli avvertimenti del Comune

COSENZA «Il Comune di Zumpano si è interessato della messa in sicurezza del costone». Lo ha riferito in aula l’ingegnere Maurizio Ponte, sentito come consulente della Procura nell’ambito del processo sulla frana di Zumpano, avvenuta nel marzo del 2011 dove sorge un multisala. Nel procedimento sono imputati Claudio Carelli, ex sindaco di Zumpano; Ovidio De Ierolamo (legale rappresentante del Lidl che sotto il costone incriminato ha costruito un supermercato) e Carlo Simeoli della “Dual Village” , che in quell’area ha fatto sorgere il cinema multisala “Andromeda river”. Tutti accusati del reato di frana e crollo di costruzioni. I controlli effettuati – hanno sempre sostenuto gli imputati – hanno accertato che quelle particelle ricadevano nei terreni di proprietà del Lidl e del multisala.
Dagli esiti delle consulenze affidate dal pm Giuseppea Casciaro, è emerso come la criticità di quell’area fosse ben nota. Secondo l’accusa, in quell’area non era opportuno costruire o quantomeno bisognava mettere in atto misure di prevenzione. Nell’udienza di oggi è stato sentito l’ingegnere Ponte che nel corso del suo controesame, rispondendo alle domande dell’avvocato Fanz Caruso, legale di Carelli, ha parlato di alcune ordinanze emesse dall’allora sindaco di Zumpano prima della frana. Ha spiegato anche alcuni interventi che il Comune aveva prescritto agli esercizi commerciali per prevenire e contenere gli effetti di eventuali fenomeni franosi. In particolare, l’ingegnere ha riferito sulla messa in sicurezza del costone.
I legali degli altri imputati si sono soffermati sugli aspetti geomorfologici più specifici, cioè su come si presentava prima la montagna, su cosa fosse successo e se il pericolo fosse visibile. Furono le telecamere di “Presa diretta” a mostrare pericoli e incongruenze perché l’area in cui la struttura è stata realizzata è tra quelle ad altissimo rischio. Così la Procura di Cosenza ha avviato le indagini dopo gli esposti depositati. In particolare, tutto è iniziato dalle denunce presentate dal geologo Carlo Tansi. Lo smottamento ha interessato anche il parcheggio del cinema inaugurato alcuni mesi dopo la frana. Proprio nei giorni in cui l’inviato del programma di Raitre, Domenico Iannacone, si trovava in città per raccontare la storia di quella pericolante porzione di territorio.
Qualche mese più tardi, nel corso dell’inchiesta tv sul dissesto idrogeologico, è arrivata anche l’ammissione dell’Autorità di bacino: nell’area industriale “incriminata” il rischio è massimo. In quella zona non si potrebbero realizzare insediamenti di alcun tipo. Nell’udienza di oggi doveva essere sentito come consulente della Procura anche il rettore dell’Unical, Gino Mirocle Crisci, ma è stata presentata una giustificazione in cui il rettore ha motivato la sua assenza. Sarà ascoltato nella prossima udienza fissata per il 27 aprile, nel corso della quale è prevista l’escussione di Eugenio Caira, il geologo che ha condotto studi e sopralluoghi sulla montagna in epoca precedente alla frana.

 

Mirella Molinaro
m.molinaro@corrierecal.it

 

 

 

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