CATANZARO «Si apprende dalla stampa della nuova riforma della sanità in Calabria con la creazione di un’azienda sanitaria unica e la nomina di manager “di transizione” che traghetteranno le aziende fino alla creazione di questo unico ente. La Cisl Medici ritiene che la nuova organizzazione, rappresentando una svolta radicale nella sanità calabrese, richieda preliminarmente un confronto, chiaro e leale, dei vertici regionali con tutte le forze sociali che rappresentano gli operatori della sanità».
E’ quanto affermano, in una nota, il segretario regionale Cisl Medici, Mario Marino e il segretario territoriale, Nino Accorinti. «Dall’Asp di Reggio Calabria a quella di Cosenza, dall’azienda “Pugliese Ciaccio” alla “Mater Domini’ – proseguono – la gestione è stata caratterizzata da condotte inadeguate a risolvere la complessità dei problemi esistenti, dalle tematiche organizzative a quelle contrattuali, adottando spesso atti di dubbia legittimità e in contrasto con i principi del “piano di rientro”. Molteplici sono le delibere di cui si auspica la verifica degli organismi regionali rimasti finora inattivi: dall’attribuzione di incarichi, anche senza atti formali, al pagamento di altri enti senza un impegno di spesa e senza alcuna verifica. La Cisl Medici ritiene pertanto necessario adottare tutte le misure utili ad evitare sovrapposizioni o conflitti di interesse particolari rispetto al prevalente interesse pubblico – concludono Marino e Accorinti – garantendo una razionalizzazione delle risorse ed efficienti standard dei servizi sanitari per i cittadini».
x
x