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Il "metodo Ischia" anche in Calabria?

Finiscono al centro di alcune deleghe investigative gli interessi della Cpl-Concordia in Calabria. Si tratta della cooperativa di produzione e lavoro legata alla lega delle cooperative “rosse” e fini…

Pubblicato il: 05/04/2015 – 14:07
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Il "metodo Ischia" anche in Calabria?

Finiscono al centro di alcune deleghe investigative gli interessi della Cpl-Concordia in Calabria. Si tratta della cooperativa di produzione e lavoro legata alla lega delle cooperative “rosse” e finita al centro dello scandalo per le presunte tangenti pagate agli amministratori del Comune di Ischia per i lavori di metanizzazione dell’isola.
Il filone calabrese è stato aperto dopo le dichiarazioni rese ai pubblici ministeri della Procura di Napoli da alcuni dirigenti della stessa cooperativa.
In particolare è stato l’ingegnere Giancarlo Giuffrè, responsabile di commessa della Cpl Concordia sin dal 2003 a riferire della forte penetrazione che la cooperativa modenese ha sempre avuto sul mercato calabrese grazie ai “buoni rapporti” avuti con le amministrazioni locali.
Sentito il 3 luglio dello scorso anno, Giuffrè ha sottolineato: “In Calabria ci stiamo occupando della metanizzazione di dieci Comuni in provincia di Reggio Calabria in base alla legge 784”. Ma già nel 2004 la Cpl Concordia aveva fatto incetta di appalti nel Cosentino dove si erano aggiudicati i lavori per la costruzione e la gestione degli impianti di distribuzione del gas metano nei comuni della provincia di Cosenza appartenenti al bacino “Calabria 20”.
“Grazie alla nostra azienda, a partire dal mese di novembre del 2004 – riferisce Giuffrè – il gas ha iniziato a transitare attraverso le reti dei comuni di Caloveto, Campana, Cropalati, Crosia, Longobucco, Mandatoriccio, Paludi, Pietrapaola, Scala Coeli e Terravecchia, appartenenti alla Comunità Montana Sila Greca”. Una commessa particolarmente sostanziosa, visto che si tratta di una rete di distribuzione composta da quasi 200 km di tubazioni (compresi 18 km di condotta in alta pressione). Ancora oggi tale rete e gli allacci finali sono gestiti dalla cooperativa emiliana.
Il “metodo Ischia” per garantirsi le simpatie degli amministratori locali è stato applicato anche in Calabria? E’ quello che ora intendono accertare i carabinieri del Ros.

 

 pa.po.

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