In Italia è una luminare, in Calabria è precaria
LAMEZIA TERME In Calabria è un medico precario al lavoro in una struttura formalmente soppressa, in Italia è una dei componenti di un’importante commissione nazionale per la fibrosi cistica. Una dell…

LAMEZIA TERME In Calabria è un medico precario al lavoro in una struttura formalmente soppressa, in Italia è una dei componenti di un’importante commissione nazionale per la fibrosi cistica. Una delle tante contraddizioni della sanità regionale. Dove le eccellenze devono fare i conti con l’instabilità professionale. È la storia di Elisa Madarena, medico pediatra – precario, appunto – del centro. Sarà una degli otto camici bianchi, scelti in tutto il Paese tra i migliori giovani professionisti, che faranno parte della commissione “Next generation steering committee”, un progetto nazionale targato Vertex Usa per la fibrosi cistica. La selezione di Madarena si aggiunge alla certificazione per la qualità (la Iso 9001) ottenuta dal Centro regionale fibrosi cistica di Lamezia. Due riconoscimenti di rilievo che confermano la professionalità di tutto il personale dell’istituto attivo nella città della Piana.
Ma la Calabria è terra di paradossi: il riconoscimento a Madarena è infatti arrivato pochi giorni dopo la notizia della soppressione del Centro regionale fibrosi cistica, accorpato al reparto di Pediatria. Una scelta definita «anacronistica, penalizzante e dequalificante per gli operatori e i malati» dal direttore del centro, Giuseppe Tuccio, che resta comunque fiducioso sulla modifica al piano di riorganizzazione della rete ospedaliera.
Intanto il personale continua a lavorare con dedizione, malgrado sia in larga parte composto da lavoratori precari. Secondo Tuccio, il riconoscimento a Madarena rappresenta un motivo in più per cercare di andare avanti, un ulteriore incoraggiamento al lavoro degli altri medici, Barbara Vonella e Rosa Fasano, e del fisioterapista, Pietro Ragno. Anche loro precari che però stanno frequentando prestigiosi master e, quindi, continuano a formarsi. Un patrimonio professionale da non perdere, in modo da garantire la continuità della cura ai pazienti e per tentare di ridurre l’emigrazione sanitaria. Nell’ultimo anno, tanto per parlare di dati, il centro lametino ha preso in carico circa 30 pazienti prima seguiti fuori regione.
LA NUOVA AVVENTURA
Madarena sarà una delle componenti della commissione per la diffusione delle conoscenze sulla funzione della proteina Cftr e sulle nuove terapie innovative nella cura della fibrosi cistica. Gli 8 medici, selezionati tra i migliori giovani professionisti dei centri regionali fibrosi cistica di tutta Italia, avranno il compito di elaborare idee, materiali, comunicazioni e progetti sulle nuove terapie per la cura della malattia, i cosiddetti “modulatori” della proteina anomala responsabile delle conseguenze cliniche e dei sintomi della malattia.
Sposata e con una figlia, Elisa Madarena si è laureata in Medicina e chirurgia ed è specializzata in Pediatria all’Università Magna Graecia di Catanzaro. Durante la specializzazione ha effettuato un periodo di formazione presso il dipartimento di Gastroenterologia, epatologia, motilità e nutrizione del Nationwide Children’s Hospital di Columbus (Ohio, Stati Uniti), sotto la giuda del professore Carlo di Lorenzo.
Da quando lavora nel centro regionale di Lamezia Terme ha effettuato un periodo di formazione all’ospedale “Bambin Gesù” di Roma, sotto la guida di Vincenzina Lucidi, uno dei massimi esperti italiani di fibrosi cistica. Attualmente sta frequentando un master in Emergenza in fibrosi cistica al Policlinico Umberto I° di Roma.
LA STORIA DEL CENTRO
Prima dell’apertura dell’istituto autonomo a Lamezia, il centro si trovava nel reparto di Pediatria dell’Ospedale di Soverato. Dal 1982, grazie all’impegno del dottore Pasquale Alcaro e del direttore del centro nazionale Gianni Mastella, il reparto ha funzionato da punto di supporto al centro nazionale di Verona. Nel 1996 è poi stato istituito il centro regionale con una delibera della giunta regionale. Dal 2004 è stato avviato lo screening neonatale.
Il centro di Lamezia attualmente ha in carico 140 pazienti da tutta la regione. Metà dei malati ha un’età superiore ai 18 anni. Il più piccolo paziente ha 2 mesi di vita, il più grande 53 anni. Nel centro vengono inoltre seguiti circa 20 pazienti con sindromi bronchiectasiche correlate alla fibrosi cistica. Il centro è impegnato in diversi progetti di ricerca in collaborazione con i più importanti istituti di riferimento delle altre regioni italiane.
Pietro Bellantoni
p.bellantoni@corrierecal.it