Crotone, fiaccolata per Marco Muscarà
CROTONE «Giustizia per Marco» questo lo slogan della fiaccolata a Crotone in ricordo del giovane 32enne morto proprio un mese fa, il 30 marzo scorso, all’ospedale Pugliese di Catanzaro dopo 28 giorni…

CROTONE «Giustizia per Marco» questo lo slogan della fiaccolata a Crotone in ricordo del giovane 32enne morto proprio un mese fa, il 30 marzo scorso, all’ospedale Pugliese di Catanzaro dopo 28 giorni di agonia. Una morte ingiusta, almeno questo quello che sembrerebbe essere quella di Marco Muscarà, la cui unica colpa è quella di essersi recato al pronto soccorso crotonese di domenica a causa di un incidente. Episodio che gli costò ben 9 ore di attesa nel nosocomio crotonese, “San Giovanni di Dio”. Un attesa troppo lunga per Marco, in cui forse non ebbe neanche la giusta assistenza dei medici, che quel giorno erano di turno. Nessuno si era accorto che quella di Marco non era una semplice frattura. Solo il medico del turno notturno si accorse delle gravi condizioni in cui versava il povero 32enne, che di fatti lo visitò subito e lo sottopose ad una tac urgente. Esame da cui effettivamente poi rilevò una lesione dell’arteria femorale che per tutto quel tempo aveva impedito l’afflusso di sangue alla gamba destra.
Il ragazzo fu sottoposto immediatamente a trasfusioni di sangue con conseguente trasferimento d’urgenza a Catanzaro. Una corsa iniziata troppo tardi. Troppe ore erano passate per Marco, che quando arrivò al nosocomio catanzarese versava in gravissime condizioni. Inutili furono i tentativi di ricostruirgli l’arteria femorale, poiché le sue funzioni vitali erano altamente compromesse. Adesso i familiari chiedono che giustizia sia fatta e per questo ha presentato un esposto su quanto accaduto prima del trasferimento del giovane a Catanzaro. «Sicuramente le cause della morte di Marco sono ancora in via d’accertamento mentre i motivi della sua stessa morte appaiono anche fin troppo chiari», ha affermato Francesca Pesce, legale della famiglia.
«Confidiamo sicuramente nell’opera della Magistratura – ha continuato l’avvocato e stiamo cercando di spronare l’attività degli investigatori per non lasciar cadere nel silenzio l’ennesimo caso di mala sanità a Crotone. Questa fiaccolata ha lo scopo di spronare chiunque interagisce con questa vicenda per cercare di smuovere il muro di silenzio e cercare di far giustizia, laddove comunque giustizia non ci sarà mai perché è morto un ragazzo di 32 anni». Un appello, questo il messaggio delle 200 persone che sono partiti da Piazza Pitagora con tanto di fiaccole in mano e silenziosamente hanno proseguito fino all’entrata del nosocomio crotonese, luogo in cui è iniziato il “dramma” di Marco. Un dolore troppo grande, che di sicuro (seppur si spera giustizia sia fatta) sarà sempre incolmabile per tutti i parenti, la moglie e per quel bimbo di soli 5 anni che di certo si chiederà dove sia il suo papà adesso.
Maria Dora De Caria