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Gli ospedali calabresi non sono assicurati

CATANZARO Dal primo gennaio 2015 le strutture sanitarie calabresi sono sprovviste di copertura assicurativa. Da circa sei mesi, dunque, le due aziende ospedaliere di Catanzaro, quelle di Cosenza e Re…

Pubblicato il: 15/05/2015 – 16:19
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Gli ospedali calabresi non sono assicurati

CATANZARO Dal primo gennaio 2015 le strutture sanitarie calabresi sono sprovviste di copertura assicurativa. Da circa sei mesi, dunque, le due aziende ospedaliere di Catanzaro, quelle di Cosenza e Reggio e le Asp delle cinque province – nove aziende in tutto – non hanno la polizza Rct/o, responsabilità civile verso terzi e operai. La gara è stata indetta con decreto emesso il 27 novembre 2014, quattro giorni dopo le elezioni regionali, e pubblicato sul bollettino ufficiale delle Regione il 2 gennaio 2015. I tempi di scadenza per presentare le offerte erano risicatissimi: 21 gennaio, ovvero venti giorni dopo. Il bando prevedeva una gara a procedura aperta per la copertura assicurativa Rct/o delle aziende sanitarie e ospedaliere della Calabria, di durata di anni tre più tre, per un importo complessivo a base di gara pari a 179.731.232,00 euro. Il bando è articolato «in un unico lotto», il che significa che la compagnia che si aggiudicherà la gara dovrà accollarsi tutte e nove le Aziende sanitarie calabresi e risarcire i danni da queste causati «per morte, per lesioni personali, per danneggiamenti a cose, in conseguenza di un fatto verificatosi in relazione all’attività svolta comprese tutte le operazioni e attività accessorie, sussidiarie e/o complementari, di qualsiasi natura e con qualsiasi mezzo svolte, nessuna esclusa né eccettuata ovunque nell’ambito della validità territoriale della polizza. L’assicurazione vale anche per la responsabilità civile derivante da colpa grave e dolo di persone delle quali le aziende beneficiarie/assicurate debbano rispondere». A questo si aggiungono i danni causati dagli incidenti sul lavoro.

 

LA RETROATTIVITÀ
Altra caratteristica che emerge è che «la durata dell’appalto è di anni tre a far data 31/12/2014 al 31/12/2017 e cesserà automaticamente senza obbligo di disdetta. Alla data del 31/12/2017 è prevista la possibilità di rinnovo per un periodo di ulteriori tre anni, fino al 31/12/2020». In sostanza, l’assicurazione dovrà coprire anche i sinistri che si sono verificati prima dell’aggiudicazione della gara. Infatti nel bando si specifica: «Resta inteso che la società, indipendentemente dal termine fissato per la presentazione delle offerte e dai tempi necessari per l’espletamento della gara e la sua aggiudicazione, sarà comunque obbligata a ricomprendere in garanzia tutti i sinistri conseguenti ad eventi successivi alle ore 24.00 del 31/12/2014 […]».

Ora, dall’1 al 21 gennaio 2015, data della scadenza del bando, qualcosina all’interno degli ospedali calabresi sarà sicuramente accaduta, dalla denuncia per un’operazione andata male all’incidente sul lavoro di un dipendente, a una morte sospetta. In sei mesi, però, il problema potrebbe diventare importante e le richieste di risarcimento farsi sempre più numerose. Una compagnia assicurativa rischia di trovarsi a dover coprire sinistri avvenuti senza che questa abbia potuto in alcun modo intervenire, come di solito avviene, attraverso i propri avvocati. Si scade così in un concetto ambiguo: quello di dover assicurare il futuro e pure una buona fetta di passato.

 

IL PROBLEMA DEI BROKER
Nonostante una base d’asta da 179 milioni di euro, solo una compagnia ha presentato la propria offerta. Ma aggiudicare la gara sta diventando sempre più complicato e ad allungare i tempi ci si è messa pure la “guerra tra broker”. Il broker assicurativo ha il compito di mediare tra la compagnia assicurativa e i propri clienti (in questo caso la Regione Calabria con le sue strutture sanitarie). Il contratto del broker in carica (la Aon srl) è scaduto a febbraio ed è stato prorogato in maniera informale, ossia attraverso uno scambio di lettere. A questo stato di cose si è opposto un altro broker, la Gbs spa, che ha fatto ricorso al Tar. Questo contenzioso ha ulteriormente bloccato l’iter di aggiudicazione della gara, anche se, in realtà, è un intoppo forzato perché nulla vieta di assegnare la gara pur senza avere un broker.
 Gli unici a giovare di questo stato di cose, al momento, sono gli avvocati chiamati dalle aziende a sostituirsi alle compagnie assicurative che generalmente provvedono anche alle questioni legali. 
E il passare del tempo rischia solo di far incancrenire il problema.

 

Alessia Truzzolillo
redazione@corrierecal.it

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