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CALCIO SPORCO | Scoperta la "cupola" del calcio, 50 in manette

CATANZARO Bufera sul calcio calabrese e meridionale. La squadra mobile di Catanzaro-Sco e la sezione centrale operativa della polizia di Stato di Roma, su disposizione della Dda di Catanzaro, ha em…

Pubblicato il: 19/05/2015 – 4:31
CALCIO SPORCO | Scoperta la "cupola" del calcio, 50 in manette

CATANZARO Bufera sul calcio calabrese e meridionale. La squadra mobile di Catanzaro-Sco e la sezione centrale operativa della polizia di Stato di Roma, su disposizione della Dda di Catanzaro, ha emesso questa mattina 50 fermi nei confronti di persone accusate di aver truccato le partite di Serie B, Lega Pro e Serie D. Le forze dell’ordine stanno operando in ben 10 regioni: Lombardia, Veneto, Liguria, Emilia Romagna, Toscana, Marche, Abruzzo, Campania, Puglia e Calabria. Tra gli indagati c’è anche il ds della Vigor Lamezia, Fabrizio Maglia. 

I reati contestati vanno dalle frode in competizione sportiva alla truffa, a cui si aggiunge – ed è un inedito per il mondo del calcio – l’aggravante mafiosa. Il campionato dilettanti, secondo l’ipotesi del sostituto procuratore Elio Romano che ha condotto l’operazione “Dirty soccer”, sarebbe stato pilotato da una “cupola” che avrebbe deciso i risultati delle gare, al fine di far vincere la competizione al Neapolis (società di Mugnano, in Campania) e di realizzare vincite con le scommesse sportive. Il tutto all’ombra della cosca Iannazzo di Lamezia Terme. In particolare sarebbero stati Pietro Iannazzo, Mario Moxedano e Antonio Cipparone i promotori e organizzatori del “cartello” che avrebbe stabilito a tavolino l’esito delle gare della Serie D. Moxedano e Cipparone sono, rispettivamente, presidente e direttore sportivo del Neapolis, mentre Iannazzo è consulente di mercato e componente della gestione tecnica del club campano. 

Le scommesse, per gli inquirenti, venivano effettuate dopo aver corrotto i calciatori e i dirigenti delle società, con ciò realizzando frodi sportive e truffe ai danni degli stessi club, dei tifosi e degli atleti non coinvolti nelle combine. Nel mirino degli investigatori sono finite diverse partite dell’ultima stagione 2014-2015, alcune anche molto recenti. Le combine coinvolgerebbero diverse squadre calabresi, tra cui il Catanzaro, il Crotone, la Vigor Lamezia, il Montalto e l’Hinterreggio.
A destare sospetti sono parecchi match, di Lega Pro e non solo, come Crotone-Catania (Serie B), Barletta-Catanzaro (Lega Pro), Hintereggio-Neapolis (Serie D), Vigor-Barletta (Lega Pro), Vigor-Paganese (Lega Pro), Sorrento-Montalto (Serie D), Neapolis-Montalto (Serie D), Montalto-Frattese (Serie D). A cui si aggiungono le gare che non riguardano la Calabria: Monopoli-Puteolana, Due Torri-Neapolis, Neapolis-Akragas, Brindisi-San Severo, Andria-Puteolana e Pomigliano-Brindisi.
L’aggravante mafiosa viene contestata perché gli indagati avrebbero agito allo scopo di agevolare la cosca Iannazzo, operativa nella frazione di Sambiase di Lamezia Terme.
Era una vera e propria “rete” quella che si allungava sul calcio, dove a decidere tutto erano Fabio Di Lauro, Ercole Di Nicola, Mauro Ulizio e Massimiliano Carluccio, ritenuti gli organizzatori di un’organizzazione criminale «operante a livello mondiale», che aveva lo scopo di alterare non solo i campionati e la Coppa Italia, ma anche i match di calcio internazionale e le partite di basket.

 

Pietro Bellantoni
p.bellantoni@corrierecal.it

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