Nasce a Cosenza "Comunità e Democrazia 3.0"

COSENZA Unire e formare i cittadini nel rispetto dei principi costituzionali. È questo l’obiettivo di “Comunità e Democrazia 3.0”, la nuova associazione presentata a Cosenza. “3.0” è indice della volontà di guardare al futuro, soprattutto ai giovani, all’innovazione sociale, prima che tecnologica, come fattore irrinunciabile di crescita e sviluppo. A illustrare i dettagli dell’iniziativa i componenti del direttivo: il presidente Manfredo Piazza, i vicepresidenti Maria Locanto e Vincenzo Schirinzi, il tesoriere Peppino Russo, il segretario Giuseppe Dodaro, il segretario editoriale Romolo Cozza e il revisore dei conti Giovanni Verta. Nel corso dellincontro sono stati spiegati i tratti salienti della proposta culturale e politica di “Comunità e Democrazia 3.0” e l’adesione della stessa alla rete nazionale di cattolici e democratici C3DEM. «Manfredo Piazza – è scritto in un comunicato dell’associazione – ha evidenziato come vi sia un forte bisogno di partecipazione culturale e politica, che parta dalla base delle comunità a faccia sentire la voce libera dei cittadini, al fine di creare un modello di società aperta, inclusiva, solidale e partecipata, unitamente a una difesa tenace della democrazia intesa soprattutto come forma del vivere civile».

Maria Locanto ha rivendicato «il ruolo dell’associazione quale strumento per mettere in circolo idee e valori che fanno tesoro di una ricca tradizione culturale e politica e che si vogliono proporre attualizzati, con dinamismo, come la società di oggi richiede». Peppino Russo ha anticipato che ci sarà «a breve un incontro con i giovani per riavvicinare gli stessi alla politica partecipata». Enzo Schirinzi ha sottolineato il «ruolo di osservatorio vigile dell’associazione sulle tematiche locali e in particolare sulle questioni ambientali e del dissesto idrogeologico, sulle quali urgono programmazione e interventi incisivi». “Comunità e Democrazia 3.0” si propone «di essere il nucleo di partenza aggregante di quelle forze della società civile che, non riconoscendosi appieno nelle formazioni politiche esistenti, intendono mettersi in gioco e aprire nuovi spazi di confronto e partecipazione attiva alla vita politica e amministrativa delle comunità».