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Cosenza, fermato un 31enne: chiedeva il “pizzo” per conto dei detenuti

COSENZA I carabinieri del comando provinciale di Cosenza hanno dato esecuzione ad un decreto di fermo di indiziato di delitto, emesso dal sostituto procuratore della Repubblica presso la Dda di Catan…

Pubblicato il: 27/05/2015 – 9:15
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Cosenza, fermato un 31enne: chiedeva il “pizzo” per conto dei detenuti

COSENZA I carabinieri del comando provinciale di Cosenza hanno dato esecuzione ad un decreto di fermo di indiziato di delitto, emesso dal sostituto procuratore della Repubblica presso la Dda di Catanzaro Pierpaolo Bruni, nei confronti di Fabrizio Antonino Provenzano. L’uomo, di 31 anni, residente a Rende, adesso si trova nella casa circondariale cosentina in attesa della prevista convalida. Provenzano è indagato insieme ad altri due uomini, Mario Gatto e Renato Mazzullo, già detenuti per tentata estorsione in concorso, aggravata dal metodo mafioso. Le forze dell’ordine hanno accertato che Provenzano insieme a Gatto avevano incaricato Mazzulla di recapitare alla vittima delle minacce con espressioni tipiche del metodo mafioso. Da questo si deduce, affermano gli inquirenti, che esiste un’attività «assistenziale» a favore degli ‘ndranghetisti detenuti e dei propri familiari e che Provenzano fosse rimasto, a seguito dell’attività di contrasto delle forze dell’ordine, il “solo” in libertà a curare gli interessi della cosca, dopo i fermi di Renato Mazzulla (il 14 novembre del 2014) e di Massimo Ciancio e Francesco Costantino De Luca (il 2 aprile del 2015).
Nel corso delle indagini i carabinieri hanno accertato che la vittima della tentata estorsione ha ricevuto la visita di uno degli indagati il quale ha avanzato la richiesta estorsiva affermando di essere stato «mandato» per il «regalo» che deve essere pagato «sia a ferragosto che a Natale». La richiesta di denaro, inoltre, è stata avanzata nonostante le difficoltà economiche della vittima.
Questo risultato operativo è l’ultimo, in ordine di tempo, prodotto in modo dal nucleo investigativo del comando provinciale dei carabinieri di Cosenza e dal nucleo operativo e radiomobile della compagnia dei carabinieri di Rende, nell’ambito di una mirata attività investigativa finalizzata a verificare le dinamiche dei soggetti “liberi” contigui alla cosca di ‘ndrangheta Lanzino-Ruà attiva nell’imporre il “pizzo” ad attività commerciali ed imprenditoriali di Cosenza e del suo hinterland, con specifico riferimento all’ambito territoriale di Rende.

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