Ddl scuola, sindacati e Pd: «Tutto da rifare»
COSENZA Si è tenuta ieri, nei locali della federazione provinciale del Pd di Cosenza, una partecipata riunione del dipartimento Scuola e formazione presieduta dalla coordinatrice Raffaella Ciard…

COSENZA Si è tenuta ieri, nei locali della federazione provinciale del Pd di Cosenza, una partecipata riunione del dipartimento Scuola e formazione presieduta dalla coordinatrice Raffaella Ciardullo, alla quale sono intervenuti anche i segretari provinciali di Cgil Cisl e Uil Pino Assalone, Pina Carbone e Francesca Guarascio. All’incontro era presente anche Enza Bruno Bossio, prima firmataria di alcuni emendamenti al ddl durante la fase di discussione alla Camera che, insieme ad altri 40 deputati della minoranza Pd non ha votato il testo finale passato ora all’esame del Senato.
Tutti gli intervenuti (docenti, dirigenti e rappresentanti dei genitori e degli studenti) hanno esternato «grande preoccupazione per gli effetti che la proposta di ddl sta producendo nel mondo della scuola, come dimostra – è stato riferito – la massiccia adesione allo sciopero dell’8 maggio scorso e le grandi manifestazioni delle ultime settimane. Al di là di tutte le buone intenzioni annunciate, il ddl – hanno detto – ha prodotto una vera e propria frattura tra il Pd e un mondo che tradizionalmente gli è sempre stato vicino, soprattutto perché non affronta le vere criticità del nostro sistema formativo come la dispersione, l’analfabetismo di ritorno, la rimozione delle diseguaglianze sociali che sono le principali mission di una scuola democratica».
I rappresentanti delle organizzazioni sindacali, nel ribadire la posizione già espressa in questi giorni e ribadita anche nelle audizioni svoltesi presso le commissioni di Camera e Senato nei giorni scorsi, hanno puntato il dito su tutta una serie di «rischi» che l’approvazione del ddl porta con sé, sia per quanto riguarda «il piano di assunzione dei precari che opera inaccettabili discriminazioni tra precari portatori degli stessi diritti», sia perché, hanno detto, il ddl produrrebbe anche una sostanziale precarizzazione del personale di ruolo privandolo della libertà di insegnamento e dei diritti individuali alla mobilità.
«Al Senato – ha detto Enza Bruno Bossio – il ddl dovrà essere profondamente cambiato e per fare ciò è necessario superare il nodo del piano delle assunzioni che è condizionato all’approvazione del ddl stesso».
«Per questo motivo come minoranza Pd – ha detto ancora la deputata democrat – in sede di discussione al Senato chiederemo innanzitutto lo stralcio del piano delle assunzioni dei precari, per i quali proponiamo un piano quinquennale di progressivo assorbimento che superi le incomprensibili norme discriminatorie contenute nel ddl. Solo dopo lo stralcio sarà possibile lavorare, in un clima di serenità e di ascolto di tutte le componenti del mondo della scuola, su un testo che affronti i veri nodi del nostro sistema formativo che è tutt’altro che conservatore ma che anzi chiede il riconoscimento della propria decisiva funzione per la crescita culturale, democratica ed anche economica e sociale del Paese».
«La necessità di produrre in Italia i cambiamenti di cui ha bisogno – ha concluso Enza Bruno Bossio – non può tradursi in riforme fatte di fretta e soprattutto contro la volontà di chi dovrà attuarle».