Tumori «sospetti», a Crotone parte la petizione
CROTONE Il movimento “Cittadini a 5 stelle” di Crotone ha organizzato un presidio con raccolta firme davanti all’ospedale civile “San Giovanni di Dio” per chiedere al commissario straordinario dell’a…

CROTONE Il movimento “Cittadini a 5 stelle” di Crotone ha organizzato un presidio con raccolta firme davanti all’ospedale civile “San Giovanni di Dio” per chiedere al commissario straordinario dell’azienda sanitaria di Crotone Sergio Arena di fornire i dati relativi al Registro tumori provinciale, che «da anni – riportano i componenti del movimento – sono inesistenti o occultati». La petizione, che in tre giorni ha superato le mille firme, si chiama “Registro tumori: fuori i dati”. A destare preoccupazione, è soprattutto l’incidenza «sospetta» di alcune patologie: secondo le stime degli operatori di settore, negli ultimi anni il reparto di Oncologia del nosocomio avrebbe preso in cura circa 450 pazienti trattati con chemioterapia, mentre altri 150 farebbero cure di mantenimento. Ben 4 casi su tredici di tumori del reparto di Anatomia patologica, poi, sarebbero da ricondurre all’azione degli inquinanti provenienti dalle aziende del territorio, come attesterebbe l’elevata incidenza di ricoveri tra le maestranze di aziende metallurgiche. Nei reperti in cui si trattano gli effetti del cadmio e della lisciviazione della blenda, in particolare, più che la percentuale di ricoveri è allarmante quella di decessi, che, affermano dal movimento «sono a centinaia». Una vera e propria «strage», come l’hanno definita i “Cittadini a 5 stelle”, che in queste ore sta spingendo molti operatori sanitari e medici ad aderire alla petizione nel tentativo di rendere pubblico quanto sta accadendo all’interno del nosocomio. «”Nessuno deve sapere” – ha affermato il promotore dell’iniziativa Vincenzo Voce – è il nome di un vecchio film di mafia ambientato nel Crotonese, ma da noi – ha proseguito – per aspetti preoccupanti come questo l’affermazione è sempre attuale».
GLI EFFETTI DELLE AZIENDE FANTASMA
Il documento impugnato dai “Cittadini a 5 stelle” a supporto della petizione, è il noto studio Sentieri (Studio epidemiologico nazionale dei territori e degli insediamenti esposti a rischio da inquinamento), che proprio per quanto riguarda il Crotonese parla chiaro. Qui, stando ai dati dell’osservatorio, si registra un’incidenza superiore alla media nazionale del tumore maligno della pleura tra uomini e donne, che Sentieri riconduce all’esposizione all’amianto, così come è accaduto a Casale di Monferrato con lo stabilimento Eternit, forse il caso più eclatante ma certo non l’unico. L’area industriale di Crotone – che in passato ha ospitato aziende come la Pertusola Sud, Enichem e Montedison – fa parte inoltre degli “insediamenti a rischio inquinamento” che per lo studio necessitano di una «urgente bonifica e messa in sicurezza».
Nell’area dell’ex Pertusola era stata infatti prevista una bonifica da parte della “Syndial”, società che fa capo e Eni e che opera nel campo del risanamento ambientale, ma ad oggi niente di nuovo sembra intravedersi all’orizzonte. Lunedì, le prime firme raccolte dai “Cittadini a 5 stelle” saranno consegnati ai deputati Paolo Parentela e Dalila Nesci, in visita a Crotone.
Zaira Bartucca
z.bartucca@corrierecal.it