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Il progetto di Oliverio approvato da Oliverio

CATANZARO Grazie alla giunta regionale guidata da Mario Oliverio, la Provincia di Cosenza potrebbe avere il suo “Contratto locale di sicurezza”. Lo scorso 18 febbraio, infatti, con un decreto de…

Pubblicato il: 15/06/2015 – 14:48
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Il progetto di Oliverio approvato da Oliverio

CATANZARO Grazie alla giunta regionale guidata da Mario Oliverio, la Provincia di Cosenza potrebbe avere il suo “Contratto locale di sicurezza”. Lo scorso 18 febbraio, infatti, con un decreto del dipartimento Presidenza della giunta regionale, è arrivato il via libera alla valutazione del progetto presentato il 24 marzo 2014 – con 19 minuti di ritardo sui limiti fissati dal bando – dall’ente intermedio bruzio. La Regione, durante l’era Scopelliti, aveva ritenuto di non dover valutare il plico proprio a causa del ritardo che – come si evince chiaramente dal bando – portava a considerare «inammissibile la documentazione pervenuta fuori termine». Ma con l’arrivo a Palazzo Alemanni proprio dell’ex presidente della Provincia “ritardataria” l’impasse è stata superata. Ma mentre ancora si dovrà valutare l’adeguatezza dell’incartamento prodotto, il tempo scorre e le altre Province attendono da oltre un anno lo sblocco dei fondi con cui dare finalmente esecuzione e compimento ai progetti già presentati e positivamente valutati.

 

LA VICENDA
È il 7 maggio 2014. La giunta regionale era appena passata sotto la guida straordinaria di Antonella Stasi dopo le dimissioni di Peppe Scopelliti, Mario Oliverio era ancora presidente della Provincia di Cosenza e il Nucleo regionale di valutazione dei Contratti Locali di Sicurezza si riuniva per verificare i progetti inviati dagli enti locali. Tra i plichi presentati dal responsabile unico del procedimento Sabrina Blasco, anche quello della Provincia di Cosenza al quale però la stessa aveva allegato una nota in cui evidenziava l’arrivo fuori tempo massimo dell’incartamento: la Commissione lo aveva quindi dichiarato inammissibile. Riguardo tale decisione, l’Autorità di gestione, ovvero il funzionario avente il ruolo di controllo e garanzia sull’esecuzione delle procedure relative all’impiego dei fondi comunitari, non ebbe nulla da eccepire. A ricoprire quel ruolo, allora, era Paolo Praticò, lo stesso che proprio qualche giorno fa è stato nominato dalla giunta regionale direttore generale del dipartimento Programmazione nazionale e comunitaria dopo essere stato defenestrato dall’ex assessore Giacomo Mancini nel settembre scorso.
Il bando, assegnava più di 8 milioni di euro alla Provincia di Cosenza per la realizzazione dei progetti inseriti nel Contratto locale di sicurezza. La somma era la risultante di una ripartizione del fondo di circa 30 milioni tra le province calabresi, basata per il 30% sulla divisione in parti uguali, per il 50% sul numero di residenti nelle province e per il restante 20% sull’indice di penetrazione mafiosa determinato dall’Eurispes. Con le medesime modalità, a Catanzaro spettavano 6 milioni di euro, a Reggio Calabria quasi 8, a Crotone e Vibo Valentia poco più di 4. I fondi erano così vincolati all’utilizzazione nella provincia a cui erano stati assegnati. Vedersi rigettare l’istanza di accesso ai fondi per 19 minuti, avrebbe significato per la Provincia di Cosenza perdere i finanziamenti comunitari e i soldi sarebbero ritornati a Bruxelles.
Così, lo scorso 7 ottobre, pochi giorni prima che Oliverio lasciasse la guida della Provincia, l’ente inoltra una richiesta alla Regione affinché “fosse assunto ogni provvedimento o iniziativa ai fini dell’ammissione al procedimento valutativo della proposta progettuale presentata”. Un mese dopo, il 5 novembre, il dipartimento di Presidenza chiede un parere all’Avvocatura regionale la quale chiarisce che non essendoci alcun conflitto tra le province (ognuna può attivare solamente un Cls), essendo vincolate le somme per essere utilizzate su Cosenza e quindi non potendo queste essere ridistribuite sulle altre province ed essendoci inoltre il rischio di perdere un ingente finanziamento, l’eventualità della riammissione del progetto era a discrezione dell’amministrazione regionale.
Detto, fatto: il decreto dirigenziale di cui in apertura ammette nel procedimento il plico della Provincia di Cosenza e lo inoltra al Nucleo di valutazione che ora è chiamato a pronunciarsi sul rispetto dei criteri e delle disposizioni contenute nel bando.
Nato durante il governo regionale guidato da Agazio Loiero, il Contratto locale di sicurezza è uno strumento finanziato grazie ai fondi europei a disposizione della Calabria e che si inquadra nei provvedimenti finanziabili dall’asse IV “Qualità della vita e inclusione sociale”, con cui vengono sostenute le azioni che mirano a «garantire migliori condizioni di sicurezza a cittadini e imprese contribuendo alla riqualificazione dei contesti caratterizzati da maggiore pervasività e rilevanza dei fenomeni criminali».

I Cls prevedono il finanziamento di un progetto per ogni provincia calabrese, con particolare attenzione ai piani di investimento che mirano ad un recupero di aree pubbliche non utilizzate o beni confiscati alle mafie dove allestire laboratori o aree attrezzate per iniziative imprenditoriali. Inoltre era possibile presentare per l’approvazione anche progetti di innovazione tecnologica e sistemi di videosorveglianza che permettano di rendere più sicuro il territorio.

 

a. tar.

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