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La "macchina degli incentivi" di Franco Zoccali

REGGIO CALABRIA Dai progetti di metanizzazione interamente appaltati a una ditta esterna a quelli di informatizzazione bocciati per mancato raggiungimento degli obiettivi dal ministero competente, da…

Pubblicato il: 22/06/2015 – 17:36
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La "macchina degli incentivi" di Franco Zoccali

REGGIO CALABRIA Dai progetti di metanizzazione interamente appaltati a una ditta esterna a quelli di informatizzazione bocciati per mancato raggiungimento degli obiettivi dal ministero competente, dai sogni di metropolitane rimasti solo sulla carta alla gestione di servizi interamente progettati da società esterna, l’ex city manager avrebbre preso – abusivamente, ha deciso il giudice – incentivi su tutto. E adesso li deve restituire. Così ha deciso il giudice del Lavoro, Arturo D’ingianna che ha condannato l’ex city manager Franco Zoccali, poi catapultato in Regione al seguito dell’ex governatore Giuseppe Scopelliti, a risarcire Palazzo San Giorgio di 168.128,05 euro più interessi. Il funzionario – spiega il giudice in sede di motivazione – assunto a tempo determinato nel 2002 come “dirigente e coordinatore dell’ufficio di indirizzo e controllo e staff”, quindi rinnovato nella stessa carica nel 2007, per poi cumulare anche la funzione di direttore generale a partire dal 2008, in ogni caso mai e poi mai avrebbe avuto diritto a incentivi ulteriori rispetto alla retribuzione prevista da contratto alla luce del principio di onnicomprensività del trattamento economico.
Eppure, negli anni, Zoccali – avvocato di professione – ha incassato “incentivi per attività di progettazione” a più zeri come componente del “gruppo interdisciplinare di supporto al Rup” per il servizio idrico integrato, nonostante il Comune si sia occupato solo della fornitura di servizi e la materiale progettazione sia stata affidata a Sorical e ad Acquereggine, ma anche per gli incarichi di metanizzazione, retribuiti con 22 mandati di pagamento, sebbene – si legge nella memoria di Palazzo San Giorgio – non vi sia stata “alcuna attività di progettazione interna per la realizzazione dei lavori per il periodo 2005-2008, atteso che l’intero servizio di distribuzione del gas metano, compresa la progettazione e realizzazione della rete è stato affidato alla Ati società consortile di metanizzazione e Sprone metano”. Ma Zoccali ha ricevuto incentivi non dovuti anche per il progetto St@rt, ipotesi di informatizzazione dell’amministrazione comunale, e-government e realizzazione di “servizi telematici avanzati per reti territoriali”, sebbene i risultati attesi dal progetto siano stati considerati non raggiunti dal Ministero dell’Innovazione. Fra i tanti progetti per i quali Zoccali è stato lautamente ricompensato dal Comune, c’è anche per il “supporto alla commissione nominata dal Comune di Reggio Calabria per la scelta dei progettisti da incaricare” per il nuovo Waterfront, nonostante Cassazione e Corte dei Conti vietino qualsivoglia compenso per i commissari di gara. Ma l’ex city manager è stato anche retribuito per il sistema ettometrico di Via Giudecca e quello di elevazione di via Filippini, ancor prima che venisse pubblicato il bando d’appalto per i lavori di progettazione poi affidati alla Silec. Una contestazione identica a quella che viene mossa all’ex funzionario comunale per gli incentivi ricevuti in qualità di membro del “gruppo di supporto lavori metropolitana leggera di superfice” quando del progetto esisteva solo lo studio di fattibilità. Nel caso invece delle case di via Cava – per i quali l’avvocato Zoccali ha ricevuto 7,500 – gli avvocati di Palazzo San Giorgio segnalano che “il Comune di Reggio Calabria non ha eseguito nel periodo di riferimento, né appaltato , né progettato lavori sugli alloggi”.
Contestazioni accolte in blocco dal giudice che sottolinea “va escluso che la parte resistente potesse aver diritto a percepire le somme contestate dal Comune per cui esse debbono ritenersi indebitamente erogate e percepite e devono essere restituite”. L’ex city manager riesce solo a ottenere uno “sconto” sull’ammontare del denaro da restituire, strappando la possibilità di versare il dovuto al netto delle ritenute fiscali operate dal Comune nell’erogarle e per come effettivamente percepite, ma considerate alla luce di interessi da calcolare a partire dal luglio 2012 e fino a quando non avrà restituito anche l’ultimo centesimo.
Una motivazione che soddisfa solo in parte i legali di Palazzo San Giorgio, che stanno meditando la possibilità di un nuovo ricorso in appello, per far valere anche le contestazioni mosse nel merito al dirigente, incaricato come tale anche in assenza dei requisiti richiesti per l’incarico.

 

Alessia Candito
a.candito@corrierecal.it

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