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Sei arresti per la Giamaica d'Aspromonte

SAN LUCA Un traffico di droga gestito dalla criminalità di San Luca, centro della Locride noto per essere una delle roccaforti della ‘ndrangheta, è stato sgominato dei carabinieri con un’operazione c…

Pubblicato il: 30/06/2015 – 6:26
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Sei arresti per la Giamaica d'Aspromonte

SAN LUCA Un traffico di droga gestito dalla criminalità di San Luca, centro della Locride noto per essere una delle roccaforti della ‘ndrangheta, è stato sgominato dei carabinieri con un’operazione che ha portato all’arresto di sette persone. L’operazione è stata condotta da oltre cento militari del Gruppo di Locri, unitamente a militari dello Squadrone eliportato cacciatori “Calabria” e del Gruppo operativo “Calabria”, con l’ausilio di unità cinofile. Gli arresti sono stati fatti in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal Gip di Locri su richiesta della Procura della Repubblica. Alle persone coinvolte nell’operazione vengono contestati i reati di produzione, traffico e detenzione illecita di sostanze stupefacenti o psicotrope. Tra i destinatari dei provvedimenti restrittivi c’è anche un diciottenne che all’epoca dei fatti era minorenne. Per tale motivo a suo carico e’ stata eseguita un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip del Tribunale dei minorenni di Reggio Calabria. Il giovane, secondo l’accusa, si recava sistematicamente insieme al padre a coltivare una florida piantagione di canapa indiana in Aspromonte. Nell’ambito dell’operazione e’ stata sequestrata droga per un valore di oltre un milione di euro.

Le persone arrestate sono Giuseppe Brancatisano, cl. 1960 (custodia cautelare in carcere); S. P. , cl. 1997 (custodia cautelare presso istituto penale minorile); Antonio Brancatisano, cl. 1981 (arresti domiciliari); Domenico Pelle, cl. 1965 (arresti domiciliari); Sebastiano Pelle, cl. 1994 (arresti domiciliari); Michele Strangio, cl. 1986 (arresti domiciliari); Giovanni Giorgi, cl. 1980 (obbligo di dimora e di presentazione giornaliera alla polizia giudiziaria).

 

san luca foto


L’operazione – convenzionalmente denominata “Jamaica” proprio per la florida attività di coltivazione che, per estensione, è stata assimilata dai carabinieri a quella tipica dell’omonimo Paese caraibico − trae origine da un’indagine avviata nel 2014 dalla stazione carabinieri di San Luca, condotta in stretta sinergia e con i militari dello Squadrone eliportato cacciatori “Calabria”. Le piantagioni erano in pieno Aspromonte, dove era più facile mimetizzarle, ed erano dotate di un sistema di videosorveglianza per evitare l’accesso di “estranei” alle coltivazioni. Erano organizzate in “filari” di minimo 20 piante ciascuno ed irrigate con impianti cosiddetti “a goccia”, alimentati da sorgenti naturali di acqua distanti anche 4 chilometri (tale sistema riduce notevolmente la necessità di doversi recare in loco per innaffiare e, di conseguenza, di esservi sorpresi all’interno).
L’attività di indagine, condotta prevalentemente con metodi tradizionali, quali servizi di osservazione, pedinamento e rastrellamento, ha consentito nel complesso di localizzare, rinvenire e sottoporre a sequestro 9 piantagioni di canapa indiana – in totale 1042 piante – e 21 Kg di sostanza stupefacente del tipo marjuana, già essiccata e pronta ad essere immessa sul mercato e di trarre in arresto in flagranza di reato per produzione, traffico e detenzione illeciti di sostanze stupefacenti o psicotrope 4 soggetti – di cui 2 stranieri assoldati per 30 euro – sorpresi a curare 3 piantagioni di canapa indiana (Riaz Ahmad e Mudassar Asgar, nonchè Francesco Giampaolo e Giuseppe Pelle).
Inoltre sono stati denunciate alla Procura della Repubblica di Locri 11 persone , la maggior parte delle quali quali parenti fra di loro.

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