CATANZARO «Mentre in Parlamento l’iter legislativo del ddl scuola procede senza interruzione, a colpi di sorda e ormai muta maggioranza senza l’appoggio delle parti coinvolte, lasciando quasi l’impressione che il Pd sia sostenuto dalla forza di ragioni incomprensibili ai più, ma altrettanto ineluttabili, la lotta strenua ed indefessa dei docenti nella calura immota di luglio continua e infiamma il web. Centinaia di lettere sulla pagina Facebook del presidente Mattarella richiamano e invocano l’autorità del garante della Costituzione nella prospettiva che non firmi il Disegno di legge, migliaia di tweet dichiarano guerra aperta al Pd, perchè, anche se gli insegnanti non muovono cinquecento e più voti a testa come i medici di famiglia, tuttavia sono oltre ottocentomila e con molto meno impegno promettono che sottrarranno una cospicua fetta di elettorato al partito traditore eletto col loro decisivo contributo sotto la bandiera di Berlinguer e poi divenuto patrocinatore inesorabile dell’imprenditoria assistita contro di loro e il popolo italiano». È quanto si legge in una nota del Comitato per la difesa della scuola di Catanzaro e provincia, che annuncia per il prossimo 7 luglio, in piazza Prefettura alle 17:30, un iniziativa per la sottoscrizione delle adesioni al Comitato da consegnare al Prefetto del capoluogo di regione. Iniziativa, questa, legata ovviamente alla raccolta delle firme per il Referendum abrogativo della riforma Renzi-Giannini.
«Se qualcuno poi – prosegue il Comitato – non é ancora convinto dello share di Renzi, consigliamo di andare a leggere i commenti pubblicati sotto gli articoli della sua pagina facebook, veramente, se non ci fosse da piangere, ci sarebbe tanto, tanto da ridere. Oggi l’ultima chicca: la disparità di peso da attribuirsi nei concorsi pubblici ai laureati in base all’ Ateneo universitario. Una legislazione in campo di istruzione e non, quella proposta da questo governo, fatta per funzionare solo per gli imprenditori, per i ricchi, per i forti, perchè sia loro consentito sfruttare, ricattare, licenziare, sottopagare con la scusa della crisi. E siccome la gente non ha più soldi da spendere in beni e servizi accessori, ecco farsi strada la strategia di salvataggio dell’imprenditoria assistita: sfruttare la stessa disoccupazione per obbligare le famiglie ad annegare nei debiti spremendo loro le ultime gocce di sangue costringendole a mandare i propri figli in scuole o universitá private, nella speranza di garantir loro un futuro».
«Compagni di questo iniquo massacro del Pd ai danni del popolo italiano – si legge ancora nella nota – molti media compiacenti che soffocano e vanificano le voci del dissenso, voci ormai traboccanti di sdegno che trovano invece conferma nei recenti risultati elettorali, per chi li sa leggere. Risultati che suggeriscono a molti del Pd che in Parlamento appoggiano incondizionatamente, anche con vari trucchetti il governo, che oggi conviene definirsi “non renziani”, come a dire: ci dissociamo, ma per senso di responsabilità ci dobbiamo adeguare. Quale senso di responsabilitá? Verso chi? Verso i propri privilegi? Non si spiega e non si può spiegare diversamente. Un governo così nefasto per il popolo deve essere fatto cadere proprio per senso di responsabilità! Ma forse questo forte governo che asfalta e cancella anni di lotte non ha nulla da temere dalla folla, perchè ha l’esecutivo nelle sue mani oltre che il potere legislativo? Allora perchè continuamente sposta gli impegni istituzionali? Forse perchè centinaia e centinaia di persone si sono organizzate con mezzi propri per recarsi sui luoghi in cui si trama e si delibera contro di loro a gridare le loro ragioni ? Spostato il voto sul famigerato maxi-emendamento da giorno 7 a giorno 8 luglio e spostata a data da destinarsi la convention regionale del Pd a Lamezia Terme prevista per il 5 luglio, dove noi del Comitato per la scuola della Repubblica – Catanzaro e provincia ci eravamo dati appuntamento. Ma la lotta – è la conclusione – anche per questo continua, anzi si arricchisce di nuovi motivi ogni giorno».
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