Bando occupazione, De Marco: «Le imprese avranno i fondi»
In merito all’articolo pubblicato sul “Corriere della Calabria” del 13 u.s. “Calabria Etica, stop ai fondi per le aziende in crisi”, corre l’obbligo di precisare il merito della vicenda, al fine di e…

In merito all’articolo pubblicato sul “Corriere della Calabria” del 13 u.s. “Calabria Etica, stop ai fondi per le aziende in crisi”, corre l’obbligo di precisare il merito della vicenda, al fine di evitare la diffusione di notizie parziali e non fondate.
Pare innanzi tutto opportuno precisare che la notizia del Bando sul mantenimento occupazionale pubblicata ieri con grande enfasi e rilievo, è in effetti il resoconto di un atto di autotutela della Regione Calabria avvenuta ben due mesi e mezzo fa, e già ampiamente nota e riportata peraltro nella Relazione della Commissione di vigilanza sulla Fondazione Calabria etica cui il “Corriere della Calabria” ha già dato ampio risalto.
Non si comprende quindi dove sia l’elemento eclatante di novità, salvo che il rilancio di tale notizia non sia ispirata da personaggi che hanno pescato nel torbido di tale vicenda per interessi personali, e che oggi, a fronte di una chiara presa di posizione e di correttezza amministrativa della Regione, tentano di scaricare le loro responsabilità nei confronti delle imprese, cui sono stati già comunicati indebitamente esiti di istruttorie non coperti da alcun elemento di formalità amministrativa, sulla Regione Calabria stessa, atteso che su tale procedura la magistratura ha già acquisito i documenti necessari per le indagini penali.
Ma veniamo al merito della vicenda.
Nella fase di analisi delle situazioni irregolari da parte del dipartimento Sviluppo economico e Lavoro connessi alla travagliata vicenda della Fondazione Calabria Etica, che ha portato all’annullamento in autotutela da parte della Regione di atti irregolari e privi di copertura finanziaria e di convenzione, sul “Progetto di accompagnamento dell’avviso pubblico per l’accesso al fondo rotativo per il mantenimento dell’occupazione in Calabria sotto forma di finanziamento agevolato”, bandito dalla Regione il 31/7/2014 senza indicare il soggetto attuatore e la commissione di valutazione, è risultato che, a seguito della proposta progettuale presentata dalla Fondazione con note prot. 1481 del 11/08/2014 e Prot. 1569 del 04/10/2014, la Regione non ha proceduto ad approvare né il prescritto decreto dirigenziale di finanziamento (valore del progetto euro 8.000.000,00), né assunto impegno di spesa per il beneficiario, né sottoscritto convenzione repertoriata.
In particolare dalle verifiche effettuate è risultato che il dipartimento Lavoro aveva per due volte assunto decreto di finanziamento a favore della Fondazione Calabria etica per il progetto considerato (Ddg assunto al numero 1701 del 14/10/20914 e Ddg assunto al numero 1750 del 30/10/2014), e che per 2 volte lo stesso decreto era stato restituito non registrato dalla Segreteria di giunta in quanto l’affidamento risultava non ammissibile per contrasto con la ragione sociale della Fondazione che non è soggetto finanziario abilitato alla gestione di fondi rotativi di garanzia per le Imprese (note protocollo 32605 del 17/10/2014 e protocollo 351473 del 3/11/2014).
A seguito di tale accertamento il dirigente generale reggente del dipartimento Sviluppo economico – Lavoro ha notificato al commissario della Fondazione, con nota protocollata numero 104831 del 2.04.2015 la nullità di qualsiasi rapporto tra Regione e Fondazione per il progetto considerato, in assenza di presupposto contrattuale e convenzionale, e ha quindi assunto decreto dirigenziale di annullamento di ogni atto preliminare compiuto per il progetto medesimo con la Fondazione Calabria etica (Ddg numero 4287 dell’8/5/2015), richiedendo nel contempo la restituzione degli atti del bando che in precedenza erano stati rimessi alla Fondazione nelle more dell’approvazione dell’affidamento (peraltro già avvenuta con precedente nota protocollo numero 398850 del 17/12/2014), nell’ambito del rapporto generale di supporto tecnico sussistente tra Fondazione Calabria Etica (organismo in house) e Regione Calabria.
È stato infine rilevato, nel merito del progetto in questione, che nel frattempo la Fondazione aveva “motu propriu” contrattualizzato in previsione del progetto una Commissione di valutazione per l’istruttoria delle domande, con costi elevati di contrattualizzazione pari al 3% dei costi generali del bando, ed aveva sottoscritto convenzione onerosa (in carenza di legittimazione come Soggetto finanziario abilitato) con la Società Cooperfin Srl, già utilizzata per il progetto Credito sociale, per le conseguenti operazioni finanziarie.
Il commissario straordinario della Fondazione, a seguito della predetta comunicazione protocollo 104831 del 02/01/2015 della Regione, ha quindi proceduto all’annullamento di tutti i contratti stipulati dalla fondazione per il progetto considerato, anche a seguito di parere conforme dei Revisori dei Conti che è stato notificato alla Commissione quale atto di presa d’atto ed esecuzione con nota protocollo 1417 del 21/04/2015.
Tale atto di autotutela ha così consentito di sanare una situazione di illegittimità che si era determinata all’interno della Fondazione Calabria Etica per la gestione di una istruttoria progettuale mai approvata dalla Regione Calabria, e i cui esiti, se diffusi, lo sono stati compiuti in violazione di qualsiasi legittimità amministrativa, con riserva di accertamento di eventuali responsabilità penali connessi. Nessun danno però alle imprese che hanno partecipato al bando, perché il dipartimento Sviluppo economico ha inserito il recupero del finanziamento del bando sul mantenimento occupazionale, condividendone gli intenti, per 8 milioni di euro, sul Programma Pac Fse approvato con delibera della giunta regionale numero 202 del 22/6/2015, attualmente in ratifica alla competente commissione consiliare, e ha previsto l’affidamento della istruttoria delle domande pervenute alla Società partecipata regionale Finacalabra spa che ha la specifica finalità statutaria di servizi finanziari alle imprese, che invece non era in possesso di Fondazione Calabria Etica.
Tale procedura, già da tempi attivata, e non citata nell’articolo del “Corriere”, in quanto volutamente ignorata dagli ispiratori dell’articolo, consentirà a breve il pieno recupero della procedura e il giusto riconoscimento delle attese delle imprese interessate, al di fuori di ogni procedura illegittima e di finalità personalistiche e clientelari.
Antonio De Marco
Dirigente generale dipartimento 7 – Sviluppo economico e Lavoro – Regione Calabria