Skip to main content

Ultimo aggiornamento alle 19:53
Corriere della Calabria - Home

I nostri canali


Si legge in: 3 minuti
Cambia colore:
 

Lavoratori fondazioni in house, dalla Regione «solo promesse»

CATANZARO Si è trasformata in una vera e propria odissea la vicenda dei lavoratori del dipartimento n.7 della Regione Calabria, impiegati nel progetto “Accompagnamento ai beneficiari”. Da giorni, inf…

Pubblicato il: 03/08/2015 – 12:17
00:00
00:00
Ascolta la versione audio dell'articolo
Lavoratori fondazioni in house, dalla Regione «solo promesse»

CATANZARO Si è trasformata in una vera e propria odissea la vicenda dei lavoratori del dipartimento n.7 della Regione Calabria, impiegati nel progetto “Accompagnamento ai beneficiari”. Da giorni, infatti, il nutrito gruppo di dipendenti passati attraverso le varie fondazioni in house regionale, da Field a Calabria Etica, sono costretti a fare la spola tra l’assessorato regionale alle Politiche del Lavoro e gli uffici della presidenza regionale, cercando di avere riscontri concreti alle promesse pubbliche di Mario Oliverio in merito al pagamento degli arretrati – in alcuni casi anche otto mensilità relative agli anni 2013 e 2014 – sul lavoro svolto negli ultimi anni per il dipartimento.

Dopo il “benvenuto” al governatore nel giorno del suo insediamento al Palazzo degli Itali e il sit-in al dipartimento qualche giorno fa, oggi si è aggiunta un’altra pagina al racconto, con l’ennesimo incontro tra una piccola delegazione di lavoratori e il direttore generale dell’assessorato, Antonio De Marco.

Il risultato del confronto è un ennesimo nulla di fatto. Tanto fumo e niente arrosto e la sensazione di un continuo rimpallo di responsabilità tra uffici pur di non stanziare i fondi che spetterebbero ai lavoratori.
Agli annunci pubblici dei giorni scorsi, continuano a non seguire fatti concreti dunque, anzi ad essi si oppongono veti sottili come carta velina, ma apparentemente insormontabili.

Tutto ruota attorno alle deduzioni della commissione chiamata a valutare la rendicontazione sui progetti seguiti dai lavoratori, finanziati con fondi europei della pianificazione 2007-13. All’esterno non trapelano documenti ufficiali, ma c’è chi dice che la commissione abbia intenzione di tagliare – di una cifra compresa tra il 10 e 25% – le spettanze dovute ai lavoratori, nonostante le carte – sembra – siano in regola.

In mancanza di documenti ufficiali, però, i lavoratori devono accontentarsi delle parole di circostanza di De Marco, chiamato a dirimere una situazione che sta diventando più complessa di quanto non sembri. Sullo sfondo, inoltre, lo spettro della scadenza dei contratti: l’ipotesi di un mancato rinnovo potrebbe essere un freno alla voglia dei lavoratori di scendere in piazza e protestare come invece stanno facendo altri dipendenti di Calabria Etica, quelli del Dipartimento n.6, che da ieri occupano gli uffici della Fondazione in attesa – anch’essi – di sapere se e quando riceveranno gli stipendi arretrati.

Una situazione simile, per non dire identica, ai colleghi del Dipartimento n.7: tra l’accusa ad Oliverio, De Marco e Carmelo Barbaro, commissario straordinario di Calabria Etica, di aver fatto «promesse da marinai». La mancata firma del decreto di pagamento e la mancata trasmissione delle rendicontazioni alla base della protesta, per quella che viene giudicata dai lavoratori come «l’ennesimo rimpallo di responsabilità dei vertici regionali finalizzato a ritardare – o magari a non effettuare affatto – i pagamenti degli stipendi arretrati». Anche in questo, sono otto le mensilità di cui chiedono conto i 34 lavoratori.

 

Alessandro Tarantino
a.tarantino@corrierecal.it

Argomenti
Categorie collegate

x

x