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KYTERION 2 | I Grande Aracri al tavolo della massoneria

CATANZARO Un ruolo di rilievo, tra le attività di ausilio alla cosca Grande Aracri di Cutro, lo detenevano le figure di diversi professionisti. Tra questi Grazia Veloce, 72enne agli arresti domicilia…

Pubblicato il: 04/01/2016 – 11:44
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KYTERION 2 | I Grande Aracri al tavolo della massoneria

CATANZARO Un ruolo di rilievo, tra le attività di ausilio alla cosca Grande Aracri di Cutro, lo detenevano le figure di diversi professionisti. Tra questi Grazia Veloce, 72enne agli arresti domiciliari, il cui nome appare già a gennaio 2015, nella prima fase dell’operazione Kiterion ma la cui posizione era stata in seguito stralciata in sede di rinvio a giudizio. «Alla cosca servivano professionisti in grado di avvicinarla agli ambienti curiali, ai cavalierati di Malta e alle organizzazioni massoniche», ha spiegato il procuratore vicario di Catanzaro Giovanni Bombardieri. Nel corso di una intercettazione, ad esempio Salvatore Scarpino spiega «come sia importante sedersi al tavolo della massoneria». Altro ruolo di spicco, secondo gli inquirenti, è quello dell’avvocato Rocco Corda che avrebbe cercato di “aggiustare” un processo in Cassazione a favore del clan. «Per quanto riguarda gli ambienti della Cassazione – ha specificato Bombardieri – non siamo riusciti a individuare soggetti che abbiano potuto favorire la cosca». Per quanto riguarda Corda, questi viene ritenuto «inserito organicamente nella cosca» quale soggetto referente del boss Nicolino Grande Aracri. Secondo quanto emerso dalle indagini, l’avvocato veniva mandato nei cantieri, e a partecipare a riunioni importanti – col compito di fare da mediatore – nelle quali si trattavano temi delicati, compresi gli omicidi.
Per quanto riguarda l’omicidio del boss Antonio Dragone, avvenuto a maggio del 2004, gli inquirenti hanno individuato in Nicolino Grande Aracri il mandante e in Angelo Greco l’esecutore materiale. Le indagini sono state coordinate dai sostituti procuratori della Dda di Catanzaro, Domenico Guarascio e Vincenzo Capomolla.

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TENTACOLI SULL’EOLICO I tentacoli del clan di Cutro tendevano a estendersi su tutte le attività del territorio crotonese e non solo. A farne le spese erano le imprese che venivano “attenzionate” dalla cosca. È il caso della Acciona Eolica Calabria Srl che aveva avuto la gestione del parco eolico di Isola Capo Rizzuto. Secondo quanto emerge dalle indagini dell’operazione Kyterion II, che lunedì mattina ha portato all’arresto di 16 persone, i Grande Aracri spingevano, attraverso atti estorsivi, la società a cedere la gestione del parco eolico alla cosca.

Alessia Truzzolillo
a.truzzolillo@corrierecal.it

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