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Caporalato, perquisizioni e denunce nella Piana di Gioia

REGGIO CALABRIA Un’importante operazione di polizia di prevenzione contro il lavoro nero e il fenomeno del caporalato nella Piana di Gioia Tauro è stata messa a segno proprio nei giorni in cui r…

Pubblicato il: 08/01/2016 – 13:08
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Caporalato, perquisizioni e denunce nella Piana di Gioia

REGGIO CALABRIA Un’importante operazione di polizia di prevenzione contro il lavoro nero e il fenomeno del caporalato nella Piana di Gioia Tauro è stata messa a segno proprio nei giorni in cui ricorre il sesto anniversario della rivolta dei migranti di Rosarno. Ne ha dato riscontro il prefetto di Reggio Calabria, Claudio Sammartino, presso il palazzo del governo, nel corso di una conferenza stampa congiunta con il questore Raffaele Grassi, il direttore dell’Ispettorato del lavoro della Calabria Giuseppe Patania, e con i comandanti provinciali dei carabinieri, della guardia di finanza del corpo forestale e della polizia provinciale. Controllate quattro aziende, della zona di Melicuccà, e circa 80 lavoratori extracomunitari, tutti risultati in regola con il permesso di soggiorno, nonché deferiti all’autorità giudiziaria due caporali del Burkina Faso. I primi accertamenti ispettivi hanno evidenziato che la manodopera straniera veniva sottoposta a condizioni di sfruttamento. Orario e paghe erano tutt’altro che rispondenti al contratto, tanto che le 6 ore lavorative per 45 euro giornaliere previste sulla carta nella sostanza si traducevano in un’attività lavorativa che aveva inizio alle prime luci dell’alba fino al tramonto per appena 25/27 euro. Questi, dunque, i numeri di un intervento che ha “una valenza dissuasiva” e va inserito una più ampia azione di ricucitura e risanamento della ferita che la situazione dei migranti nella Piana di Gioia Tauro rappresenta. Un vulnus per la comunità intera al quale, come sottolineato dal Prefetto Sammartino, tutte le istituzioni stanno rispondendo in «piena sintonia e con un alto livello di collaborazione», garantendo «una forte cornice di sicurezza».
«Lo Stato fa il proprio compito – afferma il prefetto Sammartino – con grande efficacia. I risultati di stamattina sono altamente significativi e saranno replicati periodicamente e costantemente affinché sia si abbia cura della dignità del lavoro di queste persone”. Il livello di attenzione è massimo in un contesto che già in passato è stato teatro di tensioni e scontri. Ma sia il Prefetto Sammartino che il Questore Grassi vogliono rassicurare l’opinione pubblica sulla sicurezza che le forze dell’ordine sono in grado di mantenere con una incisiva “capacità di presenza sul territorio».
Altra spinosa questione affrontata dal prefetto in conferenza stampa è stata l’emergenza della tendopoli di San Ferdinando per la quale «è stata riaffermata, nell’incontro dello scorso 22 dicembre con il Presidente della Regione Oliverio, la volontà di agire sul livello emergenziale ed umanitario, e su un secondo livello di accoglienza, trovando gli strumenti legislativi utili per favorire una reale integrazione ed evitare la creazione di ghetti». Sono allo studio, infatti, misure che saranno specificate ulteriormente in un nuovo incontro con la Regione che si terrà la prossima settimana.

Manuela Foti
redazione@corrierecal.it

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