Skip to main content

Ultimo aggiornamento alle 1:11
Corriere della Calabria - Home

I nostri canali


Si legge in: 3 minuti
Cambia colore:
 

La Procura vuole De Gaetano ai domiciliari

REGGIO CALABRIA L’ex assessore regionale Nino De Gaetano non deve assolutamente lasciare i domiciliari. Ne sono convinti il procuratore aggiunto Gaetano Paci e il pm Matteo Centini, che per questo mo…

Pubblicato il: 12/01/2016 – 19:36
00:00
00:00
Ascolta la versione audio dell'articolo
La Procura vuole De Gaetano ai domiciliari

REGGIO CALABRIA L’ex assessore regionale Nino De Gaetano non deve assolutamente lasciare i domiciliari. Ne sono convinti il procuratore aggiunto Gaetano Paci e il pm Matteo Centini, che per questo motivo hanno fatto appello contro la decisione con un cui il gip Olga Tarzia ha commutato la detenzione domiciliare disposta per De Gaetano nel divieto di dimora in Calabria. Una decisione – contestata oggi nel merito e nel metodo dalla Procura – arrivata in parziale accoglimento dell’istanza di scarcerazione presentata dai legali del politico all’indomani della decisione della Cassazione, che ha rinviato all’esame di un nuovo Tribunale delle Libertà la valutazione delle eventuali esigenze cautelari tanto per De Gaetano, come per il suo predecessore ai Trasporti, Luigi Fedele. 

DI FRONTE AI GIUDICI Per la Suprema Corte infatti, pur restando confermati i gravi indizi di colpevolezza a carico di entrambi, la misura dei domiciliari disposta a giugno per entrambi i politici è da rivalutare alla luce del tempo trascorso dai reati contestati. In ogni caso, per entrambi la procura ha chiesto e ottenuto il giudizio immediato, dunque il prossimo 15 febbraio si dovranno presentare di fronte ai giudici del Tribunale di Reggio Calabria per l’inizio del processo a loro carico. 

LE ACCUSE CONTRO DE GAETANO Passato dalla Federazione della Sinistra al Partito democratico, dopo un breve ma comunque fruttuoso periodo di allocazione nel gruppo Progetto democratico, per i magistrati De Gaetano ha mantenuto inalterata un’indiscutibile capacità nel gestire “allegramente” i fondi pubblici in qualsiasi partito si trovasse. In qualità di tesoriere o di semplice consigliere, grazie ai fondi destinati ai gruppi, è riuscito a farsi finanziare pranzi, cene e viaggi, molti collaboratori – sono ventisette fra cui il cugino Carmelo Lazzaro – leasing, assicurazione e riparazioni di un’auto di lusso, per giunta “ereditata” da uno zio.

BANCOMAT SELVAGGIO E MANIPOLAZIONI A suo carico ci sono più di 400mila euro di spese ingiustificate e altrettanto ingiustificati prelievi con il bancomat assegnato al gruppo. «Inoltre – aveva sottolineato il gip nell’ordinanza – lo stesso si è reso responsabile di gravi manipolazioni della documentazione contabile, sia producendo al consiglio regionale note di rendiconto totalmente mendaci, sia confezionando documenti di spesa di cui si è accertata la falsità, come quelli relativi alla Az Litografia, giungendo a predisporre vere e proprie fatture false». Abilità che per il giudice sono ancor più pericolose alla luce del potere e dell’influenza politica di De Gaetano che «sebbene non ricandidato per le recenti consultazioni elettorali, rimane soggetto molto attivo politicamente a livello locale, che ha ricoperto diversi ruoli di prestigio al livello dell’amministrazione regionale, essendo anche stato assessore regionale. Fitta quindi la rete di rapporti con soggetti che attualmente ricoprono incarichi all’interno della pubblica amministrazione locale della quale può giovarsi l’indagato al fine di reiterare reati della stessa specie di quelli per i quali si procede nei suoi confronti».

Alessia Candito
a.candito@corrierecal.it

Argomenti
Categorie collegate

x

x