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Centri antiviolenza, al via il tavolo di coordinamento

REGGIO CALABRIA Risorse e programmazione per rendere efficaci le misure di contrasto al fenomeno della violenza sulle donne. L’aula Monteleone del consiglio regionale ha ospitato la tavola rotonda or…

Pubblicato il: 19/01/2016 – 9:09
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Centri antiviolenza, al via il tavolo di coordinamento

REGGIO CALABRIA Risorse e programmazione per rendere efficaci le misure di contrasto al fenomeno della violenza sulle donne. L’aula Monteleone del consiglio regionale ha ospitato la tavola rotonda organizzata dall’associazione ‘What women want’, in collaborazione con l’Ufficio della consigliera regionale di Parità, per un confronto sulla piena attuazione della legge regionale 20 del 2007 volta ad offrire sostegno ai centri di ascolto e antiviolenza. Le istanze del mondo che ruota attorno ai centri accreditati, nove sparsi sul territorio regionale, sono state approfondite dalle parlamentari calabresi Enza Bruno Bossio e Celeste Costantino, protagoniste di percorsi personali e istituzionali a favore delle politiche di genere, dal presidente del consiglio regionale Nicola Irto, e dall’assessore alle Politiche sociali Federica Roccisano.

FARE RETE E PROGRAMMARE Dalle progettualità alle iniziative concrete. L’incontro ha rivelato subito una natura di tipo operativo. Sulla scorta delle esperienze sviluppate sul campo da ogni singolo avamposto accanto ai percorsi di «ricostruzione personale e di vita» delle vittime di violenza di genere, l’associazione ‘What women want’ , con in testa Paola Carbone e Maria Stella Ciarletta, si è fatta carico di definire gli strumenti da adottare affinché tali realtà possano continuare a sopravvivere, dal momento che la loro esistenza si sviluppa prevalentemente sul filo dell’autofinanziamento. «Sono necessarie le risorse se vogliamo che i centri sostengano percorsi ed interventi qualità che hanno bisogno, inoltre, di tempo per realizzarsi» ha affermato suor Michela Marchetti, una delle voci espressione dei centri antiviolenza calabresi. Le parole chiave della policy di contrasto alla violenza di genere si sono cristallizzate, nel corso degli interventi, nella necessità di mettere a sistema la legge 20/2007 ed i fondi a disposizione, siano essi di derivazione regionale nazionale o comunitaria, sulla capacità di fare rete anche attraverso la costituzione di un osservatorio permanente per il monitoraggio.

CONCERTAZIONE L’assessore Roccisano ha manifestato la volontà di istituire in tempi brevi un tavolo di coordinamento permanente «per radunare tutti gli attori che si occupano di violenza di genere» ed un nucleo di valutazione sui centri ed i servizi. L’assessore ha, inoltre, annunciato di voler riunire l’Ufficio scolastico regionale e l’associazione “w.w.w” per concordare le attività di formazione nelle scuole per diffondere le politiche di genere che prenderanno avvio «appena otterremo disco verde per un finanziamento di 300 mila euro da parte della programmazione comunitaria».

DALL’ASSISTENZA AL REINSERIMENTO «Occorre affrontare con priorità la questione dell’inserimento lavorativo delle donne vittima di violenza – ha affermato il presidente del consiglio Irto – dalla loro autonomia sociale ed economica dipendono le opportunità di riscatto e di libertà. Sia i programmi operativi nazionali che il nuovo Por, sugli obiettivi dell’occupazione e dell’inclusione sociale, possono contribuire al perseguimento di queste finalità in modo concreto ed efficace».

Manuela Foti
redazione@corrierecal.it

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