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«Poca trasparenza sui centri di accoglienza straordinari»

ROMA C’è poca trasparenza sui 3.090 Centri di accoglienza straordinaria (Cas) presenti sul territorio nazionale, che ospitano il 72% dei richiedenti asilo presenti in Italia e dunque costituiscono un…

Pubblicato il: 25/02/2016 – 16:51
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«Poca trasparenza sui centri di accoglienza straordinari»

ROMA C’è poca trasparenza sui 3.090 Centri di accoglienza straordinaria (Cas) presenti sul territorio nazionale, che ospitano il 72% dei richiedenti asilo presenti in Italia e dunque costituiscono una parte preponderante delle strutture di accoglienza dei migranti. Lo denuncia la campagna “InCAStrati”, promossa da Cittadinanzattiva, LasciateCIEntrare e Libera, che oggi ha presentato alla stampa un rapporto. Le associazioni denunciano che non esiste neppure un elenco pubblico dei Cas, della loro ubicazione, di chi le gestisce. Non vi è trasparenza sugli affidamenti, sui finanziamenti, sul rispetto degli standard di erogazione dei servizi previsti da convenzioni e capitolati d’appalto.
«Tra gennaio 2015 e dicembre 2016 abbiamo visitato 50 Cas nelle regioni Campania, Calabria e Sicilia – hanno spiegato – e il quadro che ne è emerso è complessivamente scoraggiante. Diversi, anzitutto, i casi di strutture improvvisate, come gli hotel, i ristoranti, i vecchi casolari convertiti in centri di accoglienza. Gli staff risultano spesso impreparati a gestire il fenomeno complesso dell’accoglienza: operatori insufficienti, che non conoscono neppure l’inglese, sprovvisti di formazione in materia di protezione internazionale. L’assenza di assistenza adeguata e di percorsi di inclusione è fonte di frequenti casi di depressione o di ingresso dei migranti nei circuiti del caporalato, del lavoro nero, dello spaccio e della prostituzione. Diverse, soprattutto al Sud, le strutture lontanissime dai centri abitati e i Cas situati in zone ad altissima criticità sociale, come in tutta la fascia del casertano che va da Licola a Casal di Principe».

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