«Necessario stabilizzare il Mediterraneo»
REGGIO CALABRIA Ha preso il via in riva allo Stretto la tre giorni dedicata alla stagione delle riforme, iniziativa promossa dal gruppo studentesco “Leonardo”. Appuntamento dal carattere formativo, i…

REGGIO CALABRIA Ha preso il via in riva allo Stretto la tre giorni dedicata alla stagione delle riforme, iniziativa promossa dal gruppo studentesco “Leonardo”. Appuntamento dal carattere formativo, informativo e istituzionale, organizzato con l’intento di incrementare la partecipazione e il dibattito in una fase decisiva, sotto diversi aspetti, per il nostro Paese. Ma anche con l’obiettivo di sensibilizzare la coscienza civica attraverso la condivisione, “coinvolgendo principalmente le nuove generazioni”, così come evidenziato, in apertura dei lavori, dal presidente del consiglio regionale Nicola Irto e dai consiglieri comunali Enzo Marra e Antonino Castorina.
Alla giornata inaugurale hanno presenziato il sottosegretario con delega ai servizi segreti Marco Minniti ed il presidente della commissione Affari Esteri a palazzo Madama Pier Ferdinando Casini che sono stati intervistati dal direttore del “Corriere della Calabria” Paolo Pollichieni, sul ruolo dell’Italia nelle politiche di sicurezza internazionale.
Incalzati dalle domande, sia Casini che Minniti hanno dialogato su tematiche strettamente attuali: dalla politica estera al ruolo dell’Italia e del Mediterraneo in considerazione dei nuovi assetti geopolitici, dal terrorismo all’immigrazione, dalle emergenze alla vicenda Regeni, dalla situazione in Libia sino a quella in Turchia, passando ai rapporti con l’Iran.
“Ci troviamo nelle condizioni in cui sempre più la sicurezza interna di ogni singolo stato si gioca al di fuori dai suoi confini”, ha spiegato Minniti aggiungendo che “oggi una moderna idea di sicurezza significa coordinare le politiche più propriamente di sicurezza, appunto, con la politica estera”. In questo momento il Mediterraneo costituisce, nel contempo, un’area di grandissima tensione ma anche di straordinaria potenzialità, dove si affacciano grandi questioni: dall’Africa al Medio Oriente, i conflitti religiosi, l’attività delle grandi organizzazioni terroristiche, dall’Islamic State a quelle radicate in Africa. Fondamentale, perciò, stabilizzare il Mediterraneo. “L’Italia in questo contesto ha un ruolo significativo, perché, pur ancorata all’Europa e all’Alleanza Atlantica, per la sua posizione geografica riesce a dialogare con quelle realtà che non rientrano in queste alleanze”.
L’Europa, in altre parole, deve capire che il Mediterraneo rappresenta una priorità. “E’ qui che si concentrano – ha evidenziato Casini – problemi importanti; è qui che s’incrociano e hanno la loro culla tre grandi religioni monoteiste; qui lo scontro tra Sciiti e Sunniti, Palestina e Israele; qui sono nate le primavere arabe. Per anni l’Europa ha ritenuto, invece, che non fosse un problema ed oggi invece l’Europa è messa in discussione proprio dalle questioni più pressanti sul Mediterraneo”.
In merito alla lotta al terrorismo Minniti ha specificato che, oltre ad una sconfitta dello stesso su terreno militare e alle azioni di prevenzione e repressione “è importante costruire nuovi equilibri, avere una forte politica diplomatica, riuscire a risolvere problemi che per troppo tempo sono rimasti irrisolti”. E cita come esempio la Libia, il sottosegretario: “Uno scacchiere cruciale nel quale, insieme, va costruita una rappresentanza politica, dove vi è la necessità di un governo riconosciuto internazionalmente così da affrontare il tema della messa in sicurezza della Libia”. Sull’immigrazione Minniti ha inoltre sottolineato l’esigenza di “lavorare per creare condizioni affinché non si fugga più, quindi pensare a politiche di stabilizzazione e di crescita economica”. L’Europa per lungo tempo, sulla questione non si è cimentata o misurata pensando che riguardasse solo i paesi dell’area mediterranea, mentre la problematica è generale: “La sfida si deve affrontare insieme perché altrimenti, basandosi sulle singole politiche nazionali, alla lunga si potrà mettere in discussione l’idea stessa di Europa”. Il sottosegretario e il senatore hanno anche affrontato la cosiddetta sindrome della paura scaturita dagli attentati, convenendo che questa non debba sopraffare le abitudini che scandiscono la quotidianità, “sebbene noi tutti ci rendiamo conto che dobbiamo ridurre un po’ della nostra comodità personale per la sicurezza”.
Proprio in quest’ottica, il dibattito si è spostato sui due giovani italiani morti all’estero, Valeria Solesin a Parigi e Giulio Regeni in Egitto. Soprattutto sul decesso del ragazzo a Il Cairo Minniti e Casini hanno evidenziato come “si pretenda verità”. “Questa – ha detto Casini – non può sottostare a deroghe”.
La giornata si è conclusa con i saluti del vicepresidente della giunta regionale Antonio Viscomi, del direttore del dipartimento di Giurisprudenza ed Economia Francesco Manganaro (responsabile scientifico del progetto) e con un seminario su “La riforma costituzionale e della pubblica amministrazione” al quale hanno partecipato il deputato Bruno Censore e il senatore Francesco Verducci.
Nei giorni a seguire una serie di tavole rotonde con l’apporto di consiglieri regionali, deputati, rappresentanti di enti e docenti universitari.
Giusy Ciprioti
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