L'11 aprile partirà il processo per Branca e Giungo
REGGIO CALABRIA Si dovranno presentare il prossimo 11 aprile di fronte al gup per il processo abbreviato a loro carico – e potrebbero farlo da uomini liberi – Eddy Branca, genero del boss Tegano, e A…

REGGIO CALABRIA Si dovranno presentare il prossimo 11 aprile di fronte al gup per il processo abbreviato a loro carico – e potrebbero farlo da uomini liberi – Eddy Branca, genero del boss Tegano, e Andrea Giungo. Entrambi sono stati arrestati nell’ambito dell’operazione “Il Padrino”, ma la loro posizione è stata stralciata dal filone principale del procedimento. Tanto Giungo come Branca, ritenuti elementi di primo piano nell’organigramma criminale del clan De Stefano-Tegano, sono strati infatti protagonisti di un curioso difetto di comunicazione fra casa circondariale e Procura che – diversi mesi fa – avrebbe potuto permettere loro di uscire dal carcere. Per entrambi, detenuti in case circondariali diverse, la polizia penitenziaria non ha comunicato alla Procura la nomina del difensore di fiducia, a cui – di conseguenza – non è stato notificato l’avviso di conclusione indagini. Un disguido che non solo ha reso nulle le richieste di rinvio a giudizio, ma avrebbe potuto permettere a entrambi di uscire dal carcere per scadenza dei termini di custodia cautelare. Un’ipotesi scongiurata da pm Giuseppe Lombardo, che con istanza motivata, ha chiesto al gip Santoro di prorogare i termini di custodia cautelare. Un istituto – poco utilizzato ma presente nel codice – secondo il quale, in caso di gravi esigenze cautelari, è possibile chiedere al giudice di prolungare la custodia dell’indagato. A indurre il gip ad accogliere le richieste del pm sono stati i nuovi elementi emersi dalle dichiarazioni dei pentiti Mario Gennaro e Salvatore Aiello, che hanno confermato la posizione di vertice dei due, dunque il potenziale pericolo derivante da una loro scarcerazione. Un provvedimento impugnato dai legali dei due di fronte al Tribunale del Riesame, che ha accolto le richieste dei difensori, ribaltando la decisione del gip Santoro.
a. c.