Delitto Cirolla, chiesta la conferma delle condanne

COSENZA «Confermare la condanna a 30 anni di carcere». Lo ha ribadito il procuratore generale della Corte di Cassazione nel corso della requisitoria del processo sulla morte di Fazio Cirolla, assassinato il 27 luglio del 2009 a Sibari, ucciso per errore. La condanna è stata chiesta per i due imputati, Archentino Pesce e Saverio Lento, già condannati dalla Corte d’Appello di Catanzaro a 30 anni di carcere. La vittima, che faceva l’operaio, venne freddato davanti agli occhi dei suoi tre bambini e ucciso – hanno accertato le indagini coordinate sin dal primo momento dal procuratore aggiunto Vincenzo Liberto – per sbaglio: al suo posto doveva essere ammazzato Salvatore Lione, ritenuto dagli inquirenti il contabile del clan Forastefano di Cassano. Lunedì davanti agli Ermellini il pg ha ribadito la responsabilità degli imputati e l’efferatezza dell’agguato. Dopo le arringhe delle parti civili e della difesa di uno degli imputati, l’udienza è stata aggiornata al prossimo 6 aprile per l’arringa dell’avvocato Vincenzo Belvedere e per la sentenza.

mi. mo.