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Inciviltà e gestione della differenziata

Svuotate le strade dai maleodoranti cassonetti per l’immondizia, sono i marciapiedi a chiedere aiuto. Gli effetti della raccolta differenziata dei rifiuti tanto strombazzata dall’amministrazione comu…

Pubblicato il: 11/03/2016 – 9:44
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Svuotate le strade dai maleodoranti cassonetti per l’immondizia, sono i marciapiedi a chiedere aiuto. Gli effetti della raccolta differenziata dei rifiuti tanto strombazzata dall’amministrazione comunale targata Abramo non si fanno attendere con il Comune di Catanzaro che costretto a girare lo sguardo altrove perché a quanto pare non ha i mezzi per controllare la corretta osservanza delle norme. E gli effetti sono alla portata di tutti. Rimane la speranza che subentri un’autodisciplina dei cittadini perché l’innovazione non si trasformi in anarchia non tanto e non a causa dei soliti “burloni” che, un po’ per apatia a non volersi adattare, un po’ per ignoranza, continuano a depositare nei cestelli carrellati di tutto e di più, come è accaduto in via Buccarelli, cuore pulsante della “movida” dove sono stati abbandonati sul marciapiede, proprio là dove fino alla settimana scorsa c’erano i cassonetti, i cartoni di una macelleria che contenevano parti di pollo o quelli per la frutta e la verdura o, ancora, gli scatoloni piegati e lasciati per terra sperando nell’opera caritatevole di qualcuno che li ritiri.
La speranza ci suggerisce che non è difficile far capire che separare i rifiuti è importante sia per recuperare le materie prime di cui sono composti sia per limitare il proliferare di discariche salvaguardando in tal modo il territorio. Sembra persino superfluo aggiungere che attraverso il riciclaggio dei rifiuti è possibile prevenire l’inquinamento delle falde acquifere e respirare un’aria più salubre.
Al di là di queste elementari considerazioni con l’avvento della differenziata si registrano purtroppo spiacevoli episodi ascrivibili probabilmente al dilagante menefreghismo frutto anche dell’idea che possono essere prevalenti gli interessi personali su quelli degli altri.
In una città come Catanzaro, che per ammissione degli stessi organi di polizia è scarsamente controllata per via del personale ridotto e di automezzi fuori uso che necessitano manutenzione, è facile che si susseguano episodi di questo tipo da parte di quanti ritengono che possano disporre liberamente degli spazi pubblici. E così è ricorrente trovare, allineati sui marciapiedi, i cosiddetti “carrellati” che letteralmente impediscono il passaggio dei pedoni. È quanto accade in un tratto di marciapiede a ridosso di uno degli ingressi della scuola elementare e materna “Aldisio” di via De Gasperi dove gli scolari sono costretti a compiere veri slalom per guadagnare l’ingresso della scuola. Peraltro quel tratto di strada è in curva, quindi è ancora più pericoloso scendere dal marciapiede ammesso che lo si possa fare vista l’abitudine di parcheggiare come capita le automobili.
E non finisce qui: in via Buccarelli fanno brutta mostra una serie di colorati contenitori che si riflettono sulle vetrine degli eleganti negozi di abbigliamento. E qualcuno addirittura ha pensato di assicurarne qualcuno con una catena al muro del fabbricato il che significa che nessuno lo svuoterà e il suo “olezzo” può inebriare i passanti.
Questi sono episodi che rappresentano la punta dell’iceberg dell’iniziativa dei soliti rozzi del quartierino, ma anche di chi ha la responsabilità di dirigere la macchina burocratica della città.
Certo che l’amministrazione comunale (a meno che non si scopra, cosa assai probabile, che sia stato proprio qualcuno del Palazzo ad aver dato l’autorizzazione) avrà molto da fare per ripristinare le regole del vivere civile in città e per fare un’opera di “pulizia” non soltanto rimuovendo tutto ciò che di abusivo è stato fatto, ma anche per identificare, attraverso i numeri seriali posti sui cassonetti, gli autori e multarli.

I cittadini, da parte loro, dovrebbero tenere in debito conto un principio basilare per la salvaguardia del decoro urbano che altro non è se non il mezzo per ostacolare e combattere il degrado della città.
Mettere i cassonetti sui marciapiedi equivale ad abbandonarli non solo perché è difficile ritenere che qualcuno se ne possa prendere cura per pulirli, ma anche perché viene ad essere gravemente compromesso il decoro estetico dell’ambiente. Senza contare che i cassonetti sui marciapiedi in qualsiasi parte del mondo diventano veri fast food per topi e gatti.
Vogliamo ritenere, lungi da ogni facile polemica, che il Sindaco voglia intervenire sollecitamente e imporre, con propria ordinanza, la rimozione, applicando la sanzione amministrativa prevista sia per la violazione delle norme igieniche e sia per l’occupazione abusiva del suolo pubblico. Nel caso del marciapiede lungo il recinto della Scuola Aldisio è da valutare anche se sussiste un pericolo per l’incolumità pubblica; il che consentirebbe l’emissione di una ordinanza urgente con spese a carico di chi ha causato l’inconveniente. Una mappatura dell’illegalità è possibile farla attraverso la stessa società che ha appaltato il servizio e, avuta contezza del fenomeno, si potrà colpire in modo inflessibile i responsabili. Nel frattempo i cittadini vorrebbero essere informati anche dei costi e dei ricavi: i costi ovviamente sono quelli che il Comune paga alla Sieco per il servizio di raccolta; i ricavi quelli della vendita della “differenziata” da questa semplice differenza si potrà capire cosa è possibile aspettarsi in termini di minore tassazione per i contribuenti e magari la realizzazione di un più moderno servizio di raccolta con la costruzione di isole ecologiche sottoterra cui i cittadini accedono mediante tessere magnetiche per conferire i rifiuti “differenziati” come accade in altre città italiane.

*giornalista

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